Tutta la provincia di Viterbo è sconvolta per il caso di presunto omicidio suicidio verificatosi ad Orte, dove una coppia di 28enni è stata ritrovata senza vita all’interno di una Reanult Megane accostata in una piazzola lungo via Vasanellese. Come riportato da La Repubblica, gli inquirenti sono convinti che sia stato Francesco Marigliano ad avere aperto il fuoco contro l’ex fidanzata, Silvia Tabacchi, colpevole probabilmente di averlo lasciato per un altro dopo essersi trasferita a Roma, dove si era trasferita per studiare alla business school del Sole 24 Ore per diplomarsi in management dei beni culturali. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, allertati da una telefonata di un gruppo di ciclisti che sostiene di aver sentito “due o tre colpi di pistola”, Francesco Marigliano, avrebbe chiesto all’ex fidanzata un ultimo incontro, una richiesta fatta all’apparenza per avere un chiarimento rispetto alla fine della loro storia. La ragazza con cui aveva condiviso l’adolescenza, ignara dei suoi piani, aveva acconsentito: non sapeva che due giorni prima Francesco aveva ottenuto il porto d’armi e che subito dopo aveva acquistato la Glock 9 con cui l’ha uccisa. A rendere ancora più inquietante il quadro di questo omicidio-suicidio, il ritrovamento nel casco della moto di Francesco di una lettera a doppia firma, la sua e quella di Silvia, in cui si vuole far credere all’ipotesi del doppio suicidio. Tre pagine scritte al computer in cui Francesco, parlando a nome dell’ex, chiede la cremazione e che la macchina sia bruciata. Una versione alla quale gli investigatori non credono categoricamente, mentre a rendere ancor più tragica l’intera vicenda vi è la consapevolezza che Silvia potrebbe essersi resa conto che di lì a poco sarebbe stata uccisa. Il vetro laterale del conducente, dov’era seduta la Tabacchi, è stato infatti infranto da un proiettile: segno che Francesco al primo tentativo potrebbe avere sbagliato mira, ponendo fine al tentativo disperato di salvarsi dell’ex fidanzata, soltanto con il colpo successivo.