E’ terminata dopo quasi due anni la fuga di un latitante ricercato per un omicidio commesso a Roma nel 2015. Si tratta di Dean Sejdovic, giovane rom 24enne, trovato per puro caso nel Sassarese, all’interno di un casolare di campagna a pochi chilometri da Bonnanaro, dalla Squadra mobile di Sassari. Gli agenti erano coinvolti in un’operazione di controllo all’interno del casolare, dopo la segnalazione della presenza di un accampamento di nomadi. Qui gli investigatori avevano segnalato anche strani movimenti che lasciavano presagire traffici illeciti in corso. Proprio all’interno della casa diroccata, come rivela il quotidiano La nuova Sardegna, gli agenti hanno trovato anche il latitante sul quale pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 16 febbraio di un anno fa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma. Dean Sejdovic era ricercato per l’omicidio di un esponente di un clan ed a finire nei guai, oltre al latitante ora arrestato, sono state anche altre tre persone che erano con lui, ora denunciate per favoreggiamento. Tra loro c’era anche una ragazza minorenne, parente del latitante e trasferita in un centro di prima accoglienza per minori a Sassari. Il 24enne è invece stato trasferito nel carcere di Bancali con l’accusa di aver ucciso il 60enne Gimi Halilovic, esponente di una famiglia rom rivale. Le due famiglie erano inizialmente legate da vincoli parentali dopo il matrimonio di due giovani membri. Poi la decisione della sposa, vittima di violenze, di lasciare il marito una volta per tutte. Per tale ragione, al fine di giungere ad un compromesso, le due famiglie nel settembre 2015 avevano deciso di incontrarsi nel piazzale dei Militari caduti nei lager a Roma. I presenti, tuttavia, erano giunti armati di bastone e con cattive intenzioni. Ne scaturì una rissa culminata con l’uccisione del 60enne, travolto da un furgone Ducato e guidato proprio dal latitante ora arrestato per omicidio dopo aver fatto perdere le sue tracce per quasi due anni.