La trasmissione Storie Vere, nella puntata di oggi ha riservato ampio spazio all’omicidio Gucci, un caso che a distanza di molti anni continua ancora a far discutere e a dividere l’opinione pubblica. L’attenzione in questi giorni è tutta riservata sulla figura di Patrizia Reggiani, detta “Lady Gucci”, condannata per essere stata la mandante dell’omicidio del marito Maurizio, consumatosi il 27 marzo 1995, sebbene si sia sempre dichiarata non colpevole pur essendosi assunta tutte le sue responsabilità. Le cattive amicizie, la grande ossessione del marito, poi il suo delitto, il processo ed il carcere, prima del ritorno in libertà dopo 17 anni di reclusione, l’affidamento ai servizi sociali e vari sconti di pena. Oggi ci si domanda se la donna riuscirà ad ottenere il vitalizio di circa 24 milioni di euro dalle figlie e se queste ultime si opporranno. Ma in tutta questa vicenda, oltre a Patrizia Reggiani ed alla sua controversa figura, ha sempre giocato un ruolo di primo piano anche Pina Auriemma, la cosiddetta donna del mistero, colei che fu definita la sedicente maga la quale avrebbe plagiato l’ex moglie di Maurizio Gucci al punto da spingerla a pianificare l’omicidio dell’uomo. Alla sua figura è stato dedicato un ampio focus nel corso della trasmissione di Rai 1, riassumendo il ruolo avuto dalla presunta maga nella vita di Patrizia Reggiani: prima amica e confidente, poi condannata ad oltre 19 anni di reclusione per l’omicidio Gucci, in quanto per l’accusa avrebbe fatto da intermediario tra la Reggiani ed il gruppo di criminali assoldati per uccidere Maurizio nel 1995. Dopo essere uscita dal carcere la Auriemma ha chiesto esplicitamente di essere dimenticata: “Dimenticatemi, voglio essere lasciata da sola”. All’epoca dei fatti, tutti la definirono una maga, lei che aveva dichiarato di non saper leggere neppure le carte. Intervistata da Franca Leosini, Pina Auriemma spiegò che forse proprio la grande passione di Patrizia per la cartomanzia, insieme alla loro stretta vicinanza, portò alla nascita della leggenda della maga. “Non so fare né le carte né ci credo”, aveva dichiarato alla giornalista. In tanti la definirono la dama di compagnia della Reggiani, mentre lei descrisse il loro rapporto sereno, paragonandolo a quello di due amiche-sorelle. Stando a quanto raccontò Pina, l’amica chiese a lei di trovarle un killer per uccidere il marito. Addirittura la Reggiani avrebbe fatto leva su una sua presunta malattia pur di convincerla a darle una mano ad uccidere il marito altrimenti, a sua detta, le sarebbe tornato un tumore alla testa. Quindi il delitto, seguito dalla condanna e dal carcere: “Io non sento rancore per la Reggiani, sento molta tristezza per Maurizio. Il mio rimorso è Maurizio”, aveva detto alla Leosini.