Ha preso il via oggi il processo per direttissima a carico di Fabio Di Lello, il marito “giustiziere” che lo scorso primo febbraio uccise a colpi di pistola il giovane Italo D’Elisa. Il caso è stato affrontato nella puntata odierna di Pomeriggio 5, nel corso della quale è intervenuto lo zio del 21enne freddato appena un mese fa. La famiglia di Italo si è chiusa oggi nel dolore mentre lo zio ha voluto rendere noto un comunicato stampa che sarà pubblicato nelle prossime ore e contenente i sentimenti e le parole dei genitori della giovane vittima. “Siamo una famigli molto unita che crede nei valori della nostra Repubblica e nelle regole della legalità, pertanto attendiamo una decisione giusta che applichi una pena adeguata all’efferatezza del fatto commesso”, ha esordito il comunicato letto dallo zio della vittima. La famiglia D’Elisa ha poi voluto ringraziare le tante persone che in questi giorni hanno espresso la loro grande solidarietà e vicinanza all’intera famiglia, ricordando i tanti talenti del 21enne, a partire dal suo altruismo. “Noi all’odio rispondiamo con i valori della legalità e con le regole del vivere civile”, hanno chiosato i familiari di Italo D’Elisa. Lo zio ha poi voluto ricordare, in chiusura, il sogno del giovane ucciso da Fabio Di Lello e che desiderava fare da grande il vigile del fuoco, a conferma del suo spirito di soccorso e altruismo.



Secondo i legali di Fabio Di Lello, a processo per aver ucciso Italo D’Elisa, “l’imputato ha acquistato la pistola sei mesi prima del delitto perché era intenzionato ad usarla contro se stesso”. Questa la tesi presentata oggi, come riportato da Il Centro, dalla difesa dell’uomo. I familiari di Italo D’Elisa, i genitori, il fratello e gli zii paterni, hanno presentato la costituzione di parte civile. Fabio Di Lello deve rispondere di omicidio premeditato ed è difeso dagli avvocati Giovanni e Antonino Cerella e Pierpaolo Andreoni. Italo D’Elisa è stato ucciso in strada lo scorso 1 febbraio con tre colpi di pistola calibro 9. La vittima aveva 21 anni e nel luglio dello scorso anno, mentre era alla guida della sua auto, a Vasto, era rimasto coinvolto nell’incidente stradale a causa del quale è morta cadendo dal suo scooter, la moglie di Fabo Di Lello, Roberta Smargiassi. Della vicenda e dell’inizio del processo si occuperà oggi la trasmissione Pomeriggio 5 in onda su Canale 5 e condotta da Barbara D’Urso.



Per l’omicidio di Vasto si è aperto il processo questa mattina subito con una novità: i legali di Fabio Di Lello stamani hanno chiesto il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica, mentre all’interno dell’aula imponenti sono state le misure di sicurezza per i tantissimi curiosi e forti oppositori al 33enne omicida di Italo d’Elisa ucciso l’1 febbraio scorso con tre colpi di pistola. Come riporta l’Ansa, al 10 marzo prossimo è la richiesta della difesa per il rito abbreviato in Corte d’Assise: hanno preannunciato la richiesta di rito abbreviato condizionato a perizia psichiatrica e all’esclusione della premeditazione del delitto. «L’imputato ha acquistato la pistola sei mesi prima del delitto perché era intenzionato ad usarla contro se stesso», ha inizialmente sostenuto la difesa, mentre il procedimento è ancora in corso e si attendono le prime decisioni sulle prossime tappe del processo già al termine di questa convocazione a Vasto.



Nella giornata di oggi si terrà il processo per direttissima a carico di Fabio Di Lello, il panettiere 34enne che lo scorso 1 febbraio si è macchiato dell’omicidio di Vasto. A trovare la morte fu il giovane 21enne Italo D’Elisa, “giustiziato” per aver provocato l’incidente, nove mesi prima, della moglie di Di Lello, Roberta Smargiassi, nel quale perse tragicamente la vita mentre si trovava a bordo del suo scooter. A distanza di qualche giorno dall’interrogatorio a carico dell’assassino reo confesso, nel quale ha reso in carcere dichiarazioni spontanee, il procuratore della Repubblica di Vasto, Giampiero Di Florio, ha chiesto il giudizio immediato a suo carico. L’udienza del processo per direttissima si svolgerà presso il tribunale di Lanciano (Chieti), al cospetto della Corte d’Assise il cui collegio, come rivela il quotidiano Il Centro, sarà composto dai giudici togati, il presidente Marina Valente e a latere Andrea Beli. Sempre oggi, l’ufficio gip di Lanciano provvederà a sorteggiare i sei giudici popolari, compresa una riserva, che dovranno completare la Corte. L’inizio del processo è fissato alle ore 10:00 di questa mattina e vedrà come unico imputato per l’omicidio di Vasto proprio Fabio Di Lello che dovrà rispondere del reato di omicidio volontario premeditato. L’uomo, infatti, esattamente un mese fa si rese l’autore dell’uccisione di D’Elisa, nei confronti del quale esplose tre colpi di pistola. L’intento dei suoi avvocati difensori, Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni – che nel frattempo hanno manifestato la volontà di chiedere i termini a difesa finalizzati alla richiesta di un rito alternativo – è sempre stato quello di smontare la tesi della premeditazione, puntando su un delitto d’impeto, eppure per gli inquirenti ci sarebbero numerosi elementi a sostegno di tale pista e che potrebbero quindi aggravare la posizione dell’imputato, il quale rischia addirittura una condanna all’ergastolo. Alla vigilia del primo appuntamento con la giustizia, l’avvocato di Fabio Di Lello, Giovanni Cerella, al portale web ZonaLocale si è limitato a commentare: “All’atto della prima udienza, decideremo se chiedere il rito abbreviato”. Le alternative in merito sono due: o il procedimento con rito abbreviato e che garantirà all’assassino reo confesso di Italio D’Elisa, in caso di condanna, un consistente sconto di pena pari ad un terzo, oppure il dibattimento ordinario in Corte d’Assise. Nel primo caso il processo avverrà a porte chiuse dinanzi al gup e la difesa di Fabio Di Lello potrebbe addirittura optare per un abbreviato condizionato all’espletamento di una perizia psichiatrica a carico del proprio assistito, al fine di ottenere un ulteriore sconto. In vista dell’inizio del processo, come rivela il medesimo portale nell’edizione di Lanciano, è in programma l’attuazione di imponenti misure di sicurezza anche alla luce dei numerosi cronisti attesi in città. Per l’intera durata dell’udienza a carico di Fabio Di Lello il parcheggio del presidio di giustizia resterà chiuso a partire dalle ore 8:30, mentre l’accesso all’aula sarà limitato solo a 60 persone e ad una sola telecamera.