Sono attese novità importanti sul caso di Antonella Lettieri, la donna uccisa a Cirò Marina lo scorso 8 marzo, già a partire dalle prossime ore. A riferirlo è La Vita in Diretta, sottolineando che nelle vigne poco distanti dal comune del crotonese in cui è stato consumato il delitto, quelle in cui era solito lavorare come bracciante agricolo Salvatore Fuscaldo, l’uomo finito in stato di fermo per omicidio, sarebbero state ritrovate una trapunta e uno scarponcino riportanti copiosissime tracce ematiche. In queste ore il Ris di Messina sta svolgendo tutti gli accertamenti del caso per capire se questo sangue appartiene proprio ad Antonella. Ma la novità clamorosa potrebbe essere addirittura quella del coinvolgimento di un’altra persona nel massacro di Cirò Marina: sul corpo di Antonella, infatti, sono state rinvenuti i segni di un’arma da taglio ma anche di un oggetto contundente. L’ipotesi è che ad impugnarla siano state due persone distinte e non solo Salvatore Fuscaldo come ipotizzato in un primo momento. 

Le indagini per il delitto di Cirò Marina, in cui ha perso la vita Antonella Lettieri lo scorso 8 marzo, potrebbero essere risolte da un portachiavi. A fare la clamorosa rivelazione, come è stata la trasmissione Chi l’ha visto?, che attraverso un comunicato ha spiegato che proprio un portachiavi con il simbolo di una società di caccia sarebbe stato ritrovato al di sotto del corpo della povera vittima. Al portachiavi, come si legge nella nota diramata dalla trasmissione di Rai Tre, è “attaccata un’unica chiave, che apre il portone principale dell’abitazione di Antonella. Secondo gli inquirenti il portachiavi, che non è stato riconosciuto dai parenti e dagli amici della vittima, apparterrebbe a Salvatore Fuscaldo, il 50enne accusato dell’ omicidio della donna che, sul parabrezza della propria Alfa 156, ha un adesivo con la stessa effige“. Un’informazione che, se confermata, aggraverebbe non poco il quadro dell’uomo accusato dell’omicidio di Cirò Marina. Secondo quanto riportato da delitti.net, inoltre, sul piatto doccia della casa di Fuscaldo sarebbero state riscontrate tracce miste della vittima e dell’uomo: che Salvatore abbia provato a lavarsi dopo il massacro nel tentativo di nascondere il suo coinvolgimento nell’omicidio? 

Anche Pomeriggio 5 ritorna oggi sul caso Antonella Lettieri dopo le ultime trasmissioni di approfondimento da Quarto Grado a La vita in diretta; verrà sentita la testimonianza della sorella Rita, intervenuta proprio al programma di Rete 4 del venerdì sera, che si ritiene convinta di qualcosa che ancora gli inquirenti non hanno né trovato né confermato. “Salvatore Fuscaldo aveva un complice“: questa semplice accusa tiene impegnati ancora tutti gli inquirenti che tra movente e presunti complici sta cercando di comprendere se effettivamente è stato proprio Salvatore, vicino di casa, a uccidere barbaramente Antonella Lettieri. A Quarto Grado la sorella Rita aveva affermato come «Ci hanno traditi, venivano a casa a prendersi il caffè, si mangiavano la pizza. Noi non ci possiamo pensare: che non passi il messaggio che fosse un malato di mente, perché lui era sanissimo, sanissimo!». Secondo la sorella della vittima tutta la famiglia di Salvatore sarebbe colpevole e dunque complice del progetto assassino del vicino di casa di Antonella; l’accusa sempre riferissi sopratutto a Caterina Funsaldo, la sorella che aveva stretto amicizia con tutta la famiglia Lettieri.

Le indagini sull’omicidio di Cirò Marina dello scorso 8 marzo, nel corso del quale ha perso la vita la giovane donna 42enne, Antonella Lettieri, proseguono anche in seguito all’arresto del presto assassino. L’intento primario degli inquirenti è comprendere se Salvatore Fuscaldo abbia agito da solo o con la complicità di qualcuno. Intanto, come emerso nel corso della trasmissione Mattino 5, nella puntata odierna, chi indaga continua a sentire diversi testimoni al fine di ricostruire con esattezza il delitto della 42enne calabrese. Tra le clamorose novità rese note nel corso del programma anche l’ipotesi shock secondo la quale nel piatto doccia di Salvatore Fuscaldo, presunto omicida, sia stato trovato parecchio sangue, tra cui tracce miste della vittima e dell’uomo. Questa sarebbe l’ulteriore conferma del coinvolgimento del bracciante agricolo 50enne nell’efferato delitto, sebbene davanti ai magistrati abbia ad oggi respinto ogni accusa a suo carico.

L’arresto di Salvatore Fuscaldo, il vicino di casa di Antonella Lettieri e ritenuto il suo presunto assassino, rappresenterebbe solo la chiusura del primo capitolo di una intricata vicenda di cronaca nera che ha sconvolto l’Italia intera per la sua efferatezza. Le indagini ad ogni modo proseguono e, stando alle ultime novità emerse dalla versione online della Gazzetta del Sud, un contributo importante potrebbe presto giungere dagli esami dei Ris in corso sulla ciocca di capelli e da altro materiale interessante repertato nell’abitazione di Antonella Lettieri a Cirò Marina. Il sangue della vittima, infatti, sarebbe stato rinvenuto su un asciugamano, su un giubbotto e sul sedile posteriore dell’Alfa 156 dell’indagato ora in carcere. Proprio il ciuffo di capelli potrebbe fornire le prime importanti risposte utili a chiarire un delitto efferato. Da ciò si potrà infatti capire se a colpirla con 12 fendenti e 20 colpi alla testa con un oggetto contundente sia stata una sola persona o più. Questo chiarirà anche l’eventuale presenza di complici del presunto assassino, ovvero di qualcuno presente sulla scena del crimine al momento dell’omicidio di Antonella Lettieri o nella fase immediatamente successiva. Sotto osservazione, inoltre, anche il cellulare della vittima ed il contenuto di alcuni sms.

Non avrebbe convinto affetto, con le sue giustificazioni, Salvatore Fuscaldo, l’uomo 50enne accusato del delitto di Antonella Lettieri e per questo in carcere. Il bracciante agricolo e che la vittima frequentava assiduamente insieme alla moglie, ha respinto ogni accusa e negato di avere avuto una relazione con la 42enne di Cirò Marina, così come di aver avuto un prestito in denaro da lei. Come rivela Metronews.it, non sarebbero bastate le sue parole a convincere il gip della sua innocenza, tanto da aver confermato la sua custodia cautelare in carcere. Le indagini intanto procedono in quanto il caso risulta tutt’altro che risolto. Ora infatti occorrerà comprendere se ci sono state ulteriori eventuali responsabilità anche da parte della moglie di Fuscaldo, anche lei indagata a pochi giorni dall’omicidio di Antonella Lettieri, che la stessa considerava una sorella. Ancora molti i tasselli mancanti, dal movente all’arma usata per uccidere la donna. Gli interrogativi attualmente senza risposta, inoltre, riguarderebbero anche la casa trovata a soqquadro all’arrivo delle Forze dell’ordine. Scartata quasi subito la pista della rapina dagli esiti tragici, si è poi ipotizzata una messinscena al fine di depistare le indagini, ma non si esclude che l’assassino di Antonella Lettieri fosse alla ricerca di qualcosa di preciso, documenti o denaro, all’interno dell’abitazione della vittima, prima di scagliarsi su di lei o subito dopo il suo delitto.

Un giallo tutt’altro che risolto, quello che ruota attorno al delitto di Antonella Lettieri, la donna 42enne uccisa nella sua abitazione a Cirò Marina nel giorno in cui si sarebbe dovuta celebrare la festa della donna. Un otto marzo che si è tinto di sangue ed omertà, quello appena trascorso e che almeno nel crotonese, per lungo tempo sarà ricordato come il giorno in cui Antonella Lettieri fu massacrata, forse con due armi differenti, da qualcuno che sicuramente conosceva bene. Per gli inquirenti, il presunto assassino sarebbe Salvatore Fuscaldo, vicino di casa della vittima, ora in arresto con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Sarebbe stato lui, la sera dell’8 marzo scorso, ad attendere la donna nella sua abitazione e poi ad ucciderla con brutale violenza, nonostante il tentativo di Antonella di sottrarsi alla mano assassina. Ad incastrarlo sarebbe stata una macchia di sangue della vittima rinvenuta dai Ris di Messina sul sedile posteriore della sua Alfa 156. E mentre si svolgevano i funerali di Antonella Lettieri, considerata una figlia da molti abitanti di Cirò Marina, come rivela IlCirotano.it, il giudice per le indagini preliminari, lo scorso sabato decideva sul fermo di Salvatore Fuscaldo, ritenendo opportuno disporre la sua custodia cautelare in carcere. Sottoposto ad interrogatorio, il bracciante agricolo 50enne, assistito dal suo difensore, l’avvocato Francesco Amodeo, non si è tirato indietro ma anzi ha risposto a tutte le domande che gli sono state poste dal magistrato ed ha spiegato la sua versione dei fatti. Fuscaldo ha negato di essere stato lui ad uccidere Antonella Lettieri ed ha cercato di trovare una giustificazione anche alla macchia di sangue della vittima repertata dalla Scientifica nella sua vettura e che lo incastrerebbe alle sue responsabilità. In merito, l’uomo ha spiegato che a causa del telecomando rotto era solito lasciare aperta la portiera dell’auto. Non solo: a sua detta la commessa 42enne aveva imparato a guidare proprio usando l’Alfa 156 del suo vicino di casa, oggi indagato per l’orrendo delitto, quindi secondo la sua versione la donna avrebbe potuto lasciare la piccola macchia di sangue in epoca molto anteriore rispetto allo scorso 8 marzo. Tra le motivazioni che avrebbero spinto Fuscaldo ad uccidere barbaramente Antonella Lettieri, sarebbe emerso anche un presunto prestito da parte della vittima. Il sospetto è che la donna avrebbe cercato di avere indietro i suoi soldi, scatenando il raptus omicida del 50ennne. L’uomo, tuttavia, ha smentito categoricamente questa ipotesi asserendo di non avere affatto bisogno di prestiti di denaro. Smentita anche la presunta relazione con la 42enne, come fatto anche dalla moglie dell’indagato in un suo recente intervento ai microfoni della trasmissione Quarto Grado. Le indagini intanto proseguono alla ricerca di un movente e soprattutto dell’arma usata per uccidere Antonella Lettieri, senza escludere anche un possibile coinvolgimento di altre persone nel delitto di Cirò Marina.