Si torna a parlare del caso di Domenico Maurantonio, il giovane studente 19enne precipitato dalla finestra di un hotel a Milano, mentre si trovava in gita a Expo insieme ai suoi compagni di classe. Nella caduta il ragazzo ha perso tragicamente la vita. Un vero e proprio giallo quanto accaduto all’hotel Bruzzano nella notte a cavallo tra il 9 ed il 10 maggio 2015, sebbene di recente la procura di Milano abbia bollato la morte di Domenico Maurantonio come un tragico incidente. Una tesi di fronte alla quale la famiglia del 19enne non avrebbe reagito positivamente, al punto da passare al contrattacco. Come riporta Corriere.it, contro la richiesta di archiviazione firmata lo scorso gennaio dai pm Alberto Nobili e Giancarla Serafini, è stata prontamente presentata istanza di opposizione da parte della difesa della famiglia dello studente caduto giù dalla finestra dell’hotel milanese, e discussa nella giornata odierna. Si è trattata di un’udienza a porte chiuse avvenuta al cospetto del giudice per le indagini preliminari, Paolo Guidi, e nel corso della quale sono state rivolte pesanti accuse nei confronti di sei ragazzi, tutti compagni di classe di Domenico Maurantonio. Secondo la famiglia dello studente morto, infatti, quella maledetta sera il figlio non si trovava affatto da solo. Stando ad una loro ricostruzione, il giovane fu tenuto fuori dalla finestra dalla quale precipitò per le gambe, prima di finire giù tragicamente dal quarto piano dell’hotel Da Vinci di Bruzzano. Con questa tesi la difesa della famiglia della vittima ha cercato di convincere il giudice a non archiviare l’inchiesta sulla morte del 19enne padovano come invece chiesto dalla procura di Milano parlando di “fatto accidentale”. In caso contrario, potrebbero essere disposte nuove indagini o potrà decidere un’imputazione coatta, comparare il profilo genetico trovato sulla mano del giovane con quello dei sei compagni di classe accusati. Diversa la posizione dei due pm, per i quali il 19enne, al momento della caduta si trovava da solo e sarebbe volato giù in seguito ad un tragico capogiro.