Sono trascorsi sei mesi dalla tragica morte di Giulia Ballestri, del cui omicidio è imputato il marito e dermatologo Matteo Cagnoni. Da allora lo specialista si trova in carcere ed ora richiede la libertà o la condizionale. Un’alternativa che prevederebbe l’uso del braccialetto elettronico e che risulta accettabile agli occhi di Cagnoni. L’istanza è tata presentata dai difensori, gli avvocati Francesco Dalaiti e Giovanni Trombini, che si sono rivolti alo stesso gip che ha confermato la custodia in carcere per l’accusato. Il gip Piervittorio Farinella ha infatti convalidato il fermo lo scorso 19 settembre, prima che la procura di Ravenna ricevesse gli atti. Non è la prima volta inoltre che Matteo Cagnoni richiede di essere scarcerato, come sottolinea Il Resto del Carlino, dato che nei mesi ha depositato diverse istanze al tribunale. La nuova richiesta avviene ora alla vigilia dei 6 mesi di indagine sul dermatologo, e i pm Cristina D’Aniello e Alessandro Mancini, preposti al caso, potrebbero concordare il rito immediato e la comparsa di fronte alla Corte d’Assise. In alternativa, il tribunale potrebbe decidere per dare il via all’udienza preliminare, ma quello che è certo è che Matteo Cagnoni potrebbe vedere accettata la sua richiesta, dato che il rischio dell’inquinamento delle prove, uno dei punti a suo sfavore, è ormai venuto a cadere.



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