Il prossimo 10 aprile si aprirà ufficialmente il processo a carico di Marco Prato, uno dei presunti assassini di Luca Varani, il giovane massacrato il 4 marzo di un anno fa. Il delitto del 23enne romano, secondo l’accusa sarebbe stato realizzato da Prato in concorso con Manuel Foffo, all’interno dell’appartamento di quest’ultimo, al Collatino. Foffo, reo confesso, aveva scelto di essere giudicato con rito abbreviato e già condannato a 30 anni di reclusione in primo grado. Alla vigilia del processo con rito ordinario scelto da Marco Prato, il pr di festini gay nella Capitale ha deciso di rilasciare tramite i suoi avvocati e dal carcere di Velletri nel quale è detenuto, una lunga intervista al settimanale Panorama, da domani in edicola. Uno stralcio di quanto dichiarato da Prato è stato anticipato dal sito Dagospia.com e racchiude la “verità” di uno dei presunti assassini di Luca Varani. A detta del 30enne, non sarebbe stato lui ad uccidere il 23enne, massacrato con vari colpi (circa cento) su tutto il corpo tra martellate e coltellate. “La verità è che non ho avuto il coraggio di fermare Manuel, ero succube della sua personalità”, ha però confessato. E’ una verità scomoda, quella raccontata al settimanale dal giovane arrestato per il delitto del Collatino, e che racchiuderebbe i risultati di una vita, o solo una parte di essa, vissuta all’insegna degli eccessi. Gli stessi che lo avrebbero esposto ai più disparati rischi, “nella spasmodica ricerca dell’uomo che, come Manuel, suonasse le corde giuste o forse sbagliate”. Il giovane, a sua detta, avrebbe subito volontariamente “tanta violenza”, pur di assecondare “maschi eterosessuali di cui ero invaghito e che mi facevano sentire femminile”. Il presunto assassino di Luca Varani ha colto l’occasione per rivolgere al suo amico in carcere, Manuel Foffo, un nuovo appello: “Abbandona l’odio”. Prima di congedarsi, il 30enne avrebbe chiesto al suo complice: “Così come mi hai lasciato andare a morire, ora lasciami vivere e restituisci la verità”. Un appello disperato nel quale Prato ha voluto ribadire la sua estraneità rispetto al delitto concreto di Luca Varani.