Il 19enne Mihail Savciuc non voleva saperne di diventare padre del figlio che portava in grembo l’ex fidanzata di appena un anno più grande, Irina Bacal. Per questo motivo, come rivela TgCom24, aveva cercato di convincerla ad abortire, proposta che tuttavia non era stata presa mai in considerazione della ragazza. Il rifiuto a riconoscere il bambino ha spinto il 19enne ad uccidere l’ex fidanzata incinta al sesto mese, nascondendone il corpo. Successivamente, ecco un ulteriore retroscena shock che rende ancora più inquietante l’intero caso: il giovane di origini moldave (come la vittima), avrebbe deciso di sottrarre al corpo senza vita della 20enne la collanina che portava al collo, ricavando 100 euro presso un Compro Oro (attraverso il quale gli inquirenti sono risaliti all’identità dell’assassino di Irina), immediatamente spesi per giocare al videopoker. Emergono così ulteriori agghiaccianti particolari relativamente al delitto di Conegliano che ha sconvolto l’intera comunità di Treviso, incredula di fronte all’orribile gesto del 19enne, che dopo il delitto sarebbe andato a scuola come se nulla fosse accaduto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Dopo aver ucciso l’ex fidanzata incinta ha continuato la sua vita come se niente fosse: è emerso un retroscena agghiacciante in merito all’omicidio di Irina Bacal che ha scosso la comunità di Treviso. Mihail Savciuc, dopo aver lasciato il corpo massacrato tra gli alberi, si è recato a scuola. Un efferato delitto che ha lasciato senza parole anche l’ambiente scolastico per la freddezza con cui Mihail ha trascorso le 72 ore prima dell’arresto. La gravidanza è il movente del delitto, ma la madre della vittima non sapeva che sua figlia fosse incinta: «Non lo sapevo! L’avrei fatto crescere io, da sola, come ho fatto con mia figlia! Era sangue del mio sangue!», ha dichiarato al Corriere della Sera. La mamma di Irina è però convinta che Mihail sapesse della gravidanza: «Invece lui lo sapeva, al cento per cento! Avevano parlato. Il 5 marzo lui ha accompagnato Irina a Treviso. Lei doveva tornare a casa, in Moldavia, e l’ha portata in auto…». (agg. di Silvana Palazzo)



Emerge un retroscena inquietante dietro quanto accaduto in provincia di Treviso, dove un 19enne la scorsa domenica ha ucciso la sua ex fidanzata 21enne, incinta al sesto mese. Una lite terribile scaturita dopo essersi ritrovati per un chiarimento, poi il piano diabolico per sbarazzarsi per sempre della giovane e del bambino non desiderato che portava in grembo. E’ quanto emerge dalle indagini e reso noto dal quotidiano online La Stampa. Il giovane fermato e reo confesso, avrebbe colpito la 21enne con un sasso e poi nascosto il suo corpo sotto un cumulo di foglie. Ad incastrarlo sarebbe stato però un ComproOro al quale l’assassino si era rivolto appena dopo l’omicidio con l’intento di rivendere i gioielli dell’ex fidanzata precedentemente uccisa. E’ stato a quel punto che gli uomini del Commissariato di Conegliano Veneto sono riusciti a risalire all’identità dell’assassino, portando così al suo arresto ed alla scoperta del cadavere della giovane di origini moldave. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Sarebbe dovuta essere una notizia bellissima, quella che annunciava una nuova vita ma invece si è trasformata in un terribile omicidio. E’ questo il riassunto di quanto accaduto a Manzana, località di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, dove un giovane ha ucciso la sua ex fidanzata in attesa di un bambino, al sesto mese di gravidanza. Come rivela La Stampa, la vittima è Irina Bakal di origini moldave, la quale era scomparsa lo scorso 19 marzo. A condurre gli inquirenti sul luogo in cui si sarebbe consumato il dramma, sarebbe stato lo stesso ex fidanzato, studente 19enne reo confesso, anche lui di origine moldava. Il ragazzo ha ammesso agli inquirenti di avere inizialmente strangolato l’ex e poi di aver tentato di occultarne il cadavere in un fossato. L’omicidio sarebbe scaturito da una lite causata proprio dalla non accettazione della gravidanza della ragazza, e che il 19enne aveva intenzione di farla abortire, a differenza delle reali intenzioni della povera Irina. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

Una giovane moldava incinta di 21 anni è stata uccisa a Treviso e la polizia ha fermato quello che sarebbe il su assassino: il fermato è un ragazzo di 21anni, connazionale ed ex fidanzato della vittima, studente al quarto anno in una scuola media superiore. La giovane era al sesto mese di gravidanza e sarebbe stata uccisa con una pietra durante una lita. Il suo presunto assassino, sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per omicidio, è stato messo alle strette dagli investigatori dopo che i genitori della ragazza avevano denunciato la scomparsa. Come riporta l’Ansa, il giovane ha confessato di aver ucciso la ragazza colpendola in testa con un sasso e ha indicato agli inquirenti il luogo dove aveva abbandonato il corpo sulle colline del vittoriese. La 21enne lavorava da qualche mese presso alcuni hotel del coneglianese. Stando a quanto scrive Rainews.it, , la storia sentimentale tra i due era finita da tempo e il ragazzo aveva ora un’altra fidanzata.

Negli ultimi tempi la vittima avrebbe però contattato l’ex per annunciargli essere incinta e per dirgli che il bambino che portava in grembo era suo. I due giovani si erano incontrati per chiarimenti domenica 19 marzo e da allora non si erano avute più notizie della ragazza. I genitori, allarmati, hanno quindi deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine, che hanno concentrato l’attenzione sull’ex fidanzato. Il corpo della vittima, come scrive Ilgazzettino.it, è stato ritrovato riverso in un fossato in località Formeniga a Manzana, piccolo paese al confine tra il Vittoriese e il Coneglianese. A ritrovarlo nella zona boschiva sono stati i poliziotti della sezione investigativa del commissariato di Conegliano. Il cadavere era lì già da qualche giorno e, stando a quanto scritto su Ilgazzettino.it, oltre a colpirla con una pietra il giovane l’avrebbe picchiata e poi strangolata.