È stato diffuso pochi istanti fa l’identikit di Khalid Masood, l’attentatore di Londra, dai canali web della polizia inglese nel tentativo di scoprire il più possibile i legami che questo 52 omicida probabilmente aveva intessuto nella comunità di Birmingham e che potrebbe portare alla luce eventuali complici o una cellula Isis collegata all’azione terroristica presso il ponte e il Parlamento di Westminster. Le forze anti-terrorismo sono in possesso di alcune informazioni ma attendono che i cittadini possano riportare eventuali altre info sull’attività lavorativa e la vita privata di Masood. Intanto però arrivano nuove inquietanti propagande sul web pro-Califfato e che esaltano l’attentato messo a segno nel cuore della democrazia britannica: «Non avrete altro che il fuoco davanti a voi», con l’immagine a fianco del Big Ben avvolto dalla fiamme e con i commenti sotto inneggianti ad altre azioni terroristiche contro l’Europa e gli “infedeli”.
Ma dunque chi è davvero l’attentatore di Londra? Finora sapevamo il nome, Khalid Masood, che aveva più identità – vedi qui sotto – e che era noto agli 007 inglesi prima di compiere l’orribile strage a Westminster. Ora però, dopo il report del capo anti-terrorismo di Scotland Yard, emergono nuovi dettagli riguardo il killer “lupo solitario” dell’Isis. Per prima cosa Masood non era sotto indagine e non vi erano informazioni di intelligence che riguardassero le sue intenzioni di lanciare un attacco terroristico. «Era noto alla polizia e aveva una serie di diverse condanne per aggressione, lesioni, possesso di armi e reati all’ordine pubblico. La sua prima condanna venne emessa nel novembre 1983 per danni e l’ultima nel dicembre 2003 per possesso di un coltello. Non era mai stato condannato per terrorismo», ha dichiarato Rowley dell’antiterrorismo londinese. Fatto inusuale di questo attentatore è l’età, visto che siamo abituati di norma ad avere terroristi molto giovani, se non giovanissimi quasi maggiorenni, mentre in questo caso Khalid aveva 52 anni e pare abbia agito da solo sul ponte di Westminster. Veniva da Birmingham, tristemente nota come il “piccolo Califfato” per la grande concentrazione di fondamentalismo islamizzato tra i vari quartieri di Birmingham. «Era un bravo ragazzo. Lo vedevo sempre curare il suo giardino. Aveva una moglie, una giovane donna asiatica – ha affermato Iwona Romek, ex vicina di casa al Birmingham mail – e un bambino piccolo che andava a scuola. Ma, a un certo punto, la famiglia si è improvvisamente trasferita», racconta la vicina. Un personaggio ancora molto oscuro, un professore di scuola media nella sua Birmingham che ha scatenato un putiferio in tutta l’Inghilterra e riacceso la miccia (forse in realtà mai spenta del tutto) del terrorismo in Europa.
If you have any information about Khalid Masood please contact us via the Anti-Terrorist hotline which is 0800 789 321 #WestminsterAttack pic.twitter.com/B74sXeKG56
— Metropolitan Police (@metpoliceuk) 24 marzo 2017
Sono tante le ultime notizie arrivate tra la notte di oggi e questa prima mattina rispetto all’attentato di Londra: il nome dell’attentatore viene confermato e si tratta del 52enne britannico convertito all’Islam Khalid Masood ma sono spuntati anche altri nomi che gettano un alone di mistero riguardo l’identità reale di questo terrorista molto probabilmente legato all’Isis. Il commissario per l’antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley, ha spiegato questa mattina alla stampa come Masood abbia il vero nome di nascita britannico ovviamente – Adrian Russel Ajao – anche se ogni tanto usava anche come identità quella di Adrian Elms, probabilmente per compiere attività tra l’illecito e il segreto. Si è infatti saputo come l’uomo aveva precedenti per atti violenti ma non era mai finito sotto inchiesta per terrorismo: è stato fatto dunque un appello da tutta la polizia anti-terrorismo verso chiunque conoscesse Masood perché possa fornire informazioni utili alla polizia in merito alle indagini sull’attentato di Westminster. Intanto purtroppo è arrivata la notizia di un’altra vittima, un ferito 75 enne che versava in stato molto grave sul ponte appena dopo il passaggio dell’auto in corsa: non ce l’ha fatta, portando il bilancio vittime a 4, più l’attentatore. Da ultimo, questa mattina sono stati eseguiti due importanti arresti nell’Inghilterra centrale e settentrionale che potrebbero essere in correlazione con la possibile cellula Isis che ha collaborato con Masood per organizzare l’orrendo attentato.
Inglese, 52 anni e padre di famiglia: l’anomalo ritratto di #khalidmasood, il killer di #Londra ? https://t.co/vy0ar9n8uw pic.twitter.com/qIpvvjB7Sp
— Rainews (@RaiNews) 24 marzo 2017
Suona inquietante come tante altre propagande online dell’Isis o di gruppi affiliati al Califfato ma questa volta fa evidentemente più impressione: dopo l’attentato di Londra che mercoledì scorso 22 marzo 2017 ha fatto 3 vittime, 40 feriti e una città intera messa in ginocchio da un attentatore “lupo solitario” Khalid Masood (britannico e islamico), ora spunta un’immagine sul web che suona come la “Prossima” conquista della jihad islamista. Ritrae in un fotomontaggio il palazzo di Westminster, il volto di Masood e il Duomo di Milano, identificato come possibile nuovo approdo del terrorismo internazionale. «Do your jihad even while you’re in Europe” l’invito inquietante scritto in inglese che si traduce con «attua la jihad anche mentre sei in Europa»: la solita, consueta, chiamata alle armi della “santa guerra” che tocca anche l’Italia, ma che riguardava anche Londra fino al momento in cui un altro attentato è avvenuto giusto due giorni fa. Un invito a fare la guerra per il Califfato contro l’occidente indebolito, secolarizzato e inerme di fronte agli attacchi “casalinghi”, con un auto, un coltello e poco altro. Si avvicina l’incontro del Papa in piazza Duomo a Milano giusto domani e il livello di sicurezza certamente verrà innalzato: in fondo, il terrorismo, è anche se non soprattutto questa continua e infida paura instillata nel cuore delle persone e delle istituzioni europee.
Il bilancio finale dell’Attentato occorso il 22 marzo al Parlamento di Londra è stato rivisito per fortuna al ribasso: sono 4 le vittime, compreso l’assalitore, che hanno appunto perso la vita nella zona di Westminster due pomeriggi fa. Una insegnante spagnola, un turista americano, un poliziotto all’interno del cortile di Westminster e appunto l’attentatore di cui ieri è stata rivelata da Scotland Yard l’identità, trattasi di Khalid Masood. Intanto è bufera sugli 007 inglesi che non avrebbero dato grosso peso a quanto comparso il giorno prima dell’attentato su un forum (4chan, vedi immagine qui sotto) in cui un utente anonimo aveva pubblicato un messaggio cifrato con le coordinate di Westminster e due pistole che facevano presagire ad un attacco imminente.
Coded 4chan post hinted at Westminster attack a day in advance https://t.co/7c5MuznBpC pic.twitter.com/KgXxdMCZUp
— Gizmodo (@Gizmodo) 22 marzo 2017
Dopo il raid di ieri mattina in cui sono stati fermati almeno 7 persone tra Birmingham e Londra, filtra una notizia dai media Uk che riporta la possibile origine dell’attentatore che sarebbe proprio di Birmingham e per questo sarebbe partito da quel luogo con il Suv noleggiato. La prima ministra May ha riferito ieri in Parlamento come l’attentatore era noto alla Polizia di Londra ma era ritenuto invece un obiettivo di minor rango dagli 007: la storia ha purtroppo dimostrato il contrario e sicuramente qualcosa ai vertici alti dell’MI5 potrebbe cambiare nei prossimi giorni, con il Governo inglese intenzionato a vederci chiaro riguardo le allerta terrorismo non prese sul serio o quantomeno non considerate di grande valore d’allerta.