La mafia in Sicilia è un brand da promuovere per incentivare il turismo, per questo vengono organizzati tour ad hoc. No, non la pensiamo affatto così, ma per qualcuno è così e, infatti, così si spiega la nascita dei “mafia tour“. Sono tanti i turisti, soprattutto americani, che nei mesi scorsi hanno affollato le “conferenze” di Angelo Provenzano, il figlio del boss corleonese, a cui il tour operator aveva chiesto di raccontare la propria esperienza. In quell’occasione non mancarono le polemiche, ma a fare scalpore ora è il “mafia tour” pubblicizzato da un video di un tour operator siciliano. Si apre con un omino con fucile e coppola, poi vengono riprodotte immagini di agguati notturni e proposte le sparatorie come colonna sonora: «Immergetevi nel mondo affascinante della mafia siciliana» è l’incipit del link del nuovo tour guidato tra i luoghi classici dell’iconografia mafiosa. Il tour offre «emozioni da vivere nei luoghi più interessanti e famosi legati alla storia della mafia in Sicilia occidentale». Con 50 euro si ha diritto ad una visita di 4-5 ore a Salemi al museo della mafia voluto da Vittorio Sgarbi, mentre con 100 euro il biglietto vale per la giornata intera e si può scegliere di visitare anche un paio di roccaforti delle cosche, dalla Corleone di Riina e Provenzano alla Castelvetrano di Matteo Messina Denaro. Ovviamente non può mancare la pausa pranzo e il tour prevede la sosta presso una famiglia locale… L’occasione è allora ghiotta per farsi immortalare con il grembiule da cucina “Il padrino” e il coltellaccio in mano o davanti al muro con la scritta “W Costa nostra”.



 

Gianni Grillo, il titolare dell’agenzia e guida, non è affatto preoccupato per la bufera che è scoppiata, anzi ritiene il suo “mafia tour” una iniziativa culturale: «Il nostro intento è quello di spiegare il fenomeno mafioso, superare l’immagine romantica e gli stereotipi con cui molti turisti, soprattutto stranieri, guardano alla mafia e spiegare quali sono i danni che Cosa nostra ha procurato alla Sicilia», ha dichiarato a La Repubblica. Non è ovviamente di questo avviso Maria Falcone, secondo cui il mafia tour è «un’offesa al dolore delle vittime e uno schiaffo a chi ogni giorno si impegna per sradicare la cultura mafiosa, un cancro che va estirpato». Il sindaco di Trapani, Vito Damiano, ha dato mandato ai legali del Comune di chiedere alla Procura l’oscuramento immediato del sito di Easy Trapani.



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