Un nuovo reato è stato inserito nel codice penale e si tratta dell’omicidio di identità: il Parlamento è, infatti, in procinto di approvare un disegno di legge che punisce chi sfregia un’altra persona. Negli ultimi tempi sono stati tantissimi i casi di aggressioni con l’acido (come quella subita da Gessica Notaro) o con un coltello, ma questo reato tiene in considerazioni tutti gli strumenti o le armi usate contro l’identità altrui. È stato, dunque, elaborato un nuovo provvedimento per l’introduzione nel codice penale di tre nuovi articoli: in questo modo verrà colmato un vuoto normativo. Negli altri Stati europei, invece, questo tipo di reato non è ancora previsto, quindi si tratterà di un precedente molto importante. Un volto distrutto o sfregiato ha lo stesso valore di una morte civile, per questo non sono sufficienti le pene previste per lesioni gravi o gravissime. L’aggressione al volto incide profondamente sull’identità fisica, psicologica e sociale della vittima. Chi commette questo crimine, dunque, rischia una reclusione di almeno 12 anni. Se, però, viene accertata una relazione tra l’aggressore e la vittima, la pena viene aumentata di un terzo e quindi dovrà essere di almeno 16 anni di reclusione: inoltre, scatta l’interdizione dalle professioni, l’esclusione dall’eredità e la perdita del diritto agli alimenti. Una precisazione è doverosa e la riporta LaLeggePerTutti: l’aumento di un terzo della pena non è previsto solo per ex fidanzati, ex conviventi ed ex coniugi, ma anche per ascendenti e discendenti della vittima, quindi genitori e figli. Dopo l’inserimento del reato di omicidio di identità verrà creato un Osservatorio permanente per monitorare, prevenire e contrastare questo fenomeno.