Il piano sicurezza per la visita di Papa Francesco nella Diocesi di Milano è tutt’altro che semplice in un weekend in cui il nostro Paese vedrà anche parallelamente il maxi corteo contro l’Unione Europea a Roma, sempre nella giornata di domani. A Milano imponente servizio di sicurezza lungo tutte le tappe del programma previsto del Santo Padre: ha fatto il punto della situazione oggi il Prefetto milanese, Luciana Lamorgese che ha subito commentato alla stampa come «dal punto di vista organizzativo e della sicurezza sarà una visita molto complessa perché gli avvenimenti sono tanti». I numeri citati sono imponenti e danno l’idea dell’intero cordone di sicurezza per Papa Francesco: 3800 volontari della Curia, 4190 della Protezione Civile, 520 pattuglie della Polizia dispiegati tra Milano e Monza e diverse operazioni di bonifica in atto fin dalle prime ore di questa mattina. Nella zona del centro di Milano è stata imposta l’ordinanza di divieto per la vendita di alcolici, mentre oggi il Duomo di Milano, i suoi tombini in piazza e tutti gli orologi pubblici sono stati sigillati dalle forze dell’ordine per impedire eventuali ordini o pacchi sospetti. All’esterno della Cattedrale, in vista dell’Angelus, già transennati quasi tutto il perimetro della cattedrale, il percorso a fianco dell’arcivescovado e piazzetta Reale.Medesime operazioni presso il Parco di Monza con in più la criticità del traffico auto e mezzi che sono regolati dalle ultime disposizioni della Diocesi insieme al Comune monzese.



Sono il punto massimo del messaggio di Papa Francesco: “tornare alle periferie”. Detto fin dal primo discorso post-elezione a Roma, Bergoglio ha un nodo fisso in testa che riguarda l’attenzione per gli ultimi, il tornare agli ultimi e anche nella visita a Milano in due momenti di massima priorità per il Santo Padre saranno proprio i due momenti appartenente meno “importanti” a livello mediatico ma di assoluta importanza per lo spirito e il messaggio di Papa Francesco. Lo ha certificato anche il Cardinale Angelo Scola nella presentazione della giornata di domani, fulcro dell’opera di evangelizzazione dei popoli intrapresa dall’Arcivescovo ormai due anni fa. «C’è ancora una tensione in atto a Milano per i problemi non risolti, come il tema della disoccupazione giovanile e tutte le forme di esclusione sociale. Il Papa comincia dalle periferie, perché come Gesù, parte dagli ultimi, per poi abbracciare tutti», spiega Scola durante il sopralluogo ieri al Parco di Monza per mettere a punto gli ultimi preparativi della Messa. «La rinascita di Milano deve ancora fare i conti con le periferie di Milano. Si intravvede l’anima, ma c’è ancora molto da fare». La rinascita secondo Scola e tramite il messaggio di Papa Francesco parte proprio da quelle periferie continue, tra cui il carcere e le Case Bianche che visiterà domani mattina.



Si avvicina la grande visita di Papa Francesco a Milano e alle terre milanesi: il cuore dell’incontro si terrà alle ore 15 presso il Parco di Monza con la Santa Messa proposta e annunciata a tutti i fedeli che intendono accogliere la testimonianza del Pontefice in un periodo di instabilità sociale per la sempre permanente crisi economica e con le notizie che arrivano dall’Europa del rinnovato attacco fondamentalista islamico contro la civiltà occidentale. Proprio i vari appuntamenti che vedranno protagonista Papa Francesco nella giornata di sabato 25 marzo a Milano saranno caratterizzati da un largo cordone di sicurezza per provare a prevenire il rischio attentati contro il Santo Padre. Saranno dieci ore in cui Bergoglio sarà presente nella Diocesi milanese, dalle 8 dello sbarco a Linate fino alle 18 quando terminerà il saluto ai cresimandi allo Stadio San Siro: il programma fitto vedrò come primo appuntamento la visita alle Case Bianche di via Salomone nella Parrocchia di san Galdino (ingresso solo con biglietti, già esauriti), dove darà un saluto ai rappresentanti delle famiglie rom, immigrate e islamiche. Verso le 10 Francesco è atteso in Duomo invece per l’incontro con tutti i vescovi ausiliari, con l’Arciprete e con il Capitolo ambrosiano e ovviamente con l’Arcivescovo Cardinale Angelo Scola: osserverà anche l’adorazione del Santissimo Sacramento nello scurolo di San Carlo, prima di rispondere alle domande dei sacerdoti sempre all’interno della Cattedrale. A quel punto, verso le 11 Papa Francesco uscirà sul Sagrato dove reciterà l’Angelus davanti alla Piazza gremita (ingresso libero); alle ore 11.30 è previsto il trasferimento verso il Carcere di San Vittore dove saluterà e benedirà personale e detenuti in alcune celle. Sarà proprio con loro che pranzerà dalle 12.30 in poi: attorno alle 13.45 inizia il viaggio verso il Parco di Monza dove si terrà il cuore dell’incontro alla Diocesi di Milano, con la celebrazione della Santa Messa dalle 15 alle 16.30 circa (ingresso libero con modulo via app o via mail). Alle 16.30 il trasferimento per l’ultima tappa allo Stadio Meazza a San Siro dove, alle 17.30, incontrerà i ragazzi cresimati, i genitori, i padrini e le madrine, rispondendo ad alcune domande di un cresimato, di un genitore e di un catechista. Un saluto alla città di Milano e il ritorno in Vaticano previsto per la serata: il tutto sarà ovviamente possibile seguirlo tramite aggiornamenti costanti sul nostro quotidiano e tramite diretta streaming video live anche dal canale TV2000 e dal canale YouTube del Centro Televisivo Vaticano, con collegmaneot video che trovate qui sotto.

Papa Francesco sabato 25 marzo 2017 compierà il suo primo viaggio nella città di Milano, dall’Angelus mattutino alla Messa nel pomeriggio al Parco di Monza come momenti pubblici aperti a tutti e con tanti piccoli appuntamenti significativi nella volontà di Bergoglio di accogliere gli ultimi e i meno “rappresentati” da società. In tutto il suo peregrinare sarà accompagnato dall’Arcivescovo di Milano, Card. Angelo Scola, che in una recente intervista al mensile “Tracce” ha provato a spiegare il significato profondo della visita del Santo Padre alla sua Diocesi. «La visita del Papa è un grande privilegio per Milano. Basti pensare che la nostra è una delle poche metropoli europee visitate in questi anni. C’è grande attesa e grande desiderio di incontrarlo. Per me personalmente è un dono ed una pro-vocazione a vivere con autenticità il compito affidatomi. La visita del Papa, inoltre, riprende e conclude idealmente il percorso che abbiamo proposto in questi anni sul tema “Evangelizzare la metropoli”», ha sottolineato Scola ai colleghi del mensile “Tracce”. Un incontro per provare a capire sempre di più quale sia il vero “messaggio” di Cristo alla società attuale, disgregata e frammentata ma pur sempre desiderosa dell’incontro con ciò che possa compiere realmente il destino di ciascuno. « Vorrei che tutti, senza alcuna distinzione tra popolo e classe dirigente, tra cristiani e laici, guardassero al Papa con grande interesse. Cosa si aspettano? Questo è più difficile da sapere. Tutti però ci aspettiamo una cosa perché siamo certi di riceverla: l’annuncio della misericordia di Dio». Centrale il tema del popolo come evidenziato da tutto il lavoro di preparazione che Scola con la Diocesi hanno impostato da mesi tra catechesi, incontri e iniziative: sempre a “Tracce” il Cardinale di Milano sottolinea «il riferimento al popolo – che in papa Francesco nasce dalla sua esperienza argentina – incontra qui da noi la tradizione del cattolicesimo popolare lombardo: per noi dire Chiesa è dire popolo, popolo di Dio. È una dimensione della nostra fede che non si è smarrita, anche se ha certamente bisogno di maturare e diventare più consapevole ed operativo». Ma popolo significa prima di tutto appartenenza a qualcosa, anzi a Qualcuno come testimonia il Papa nella continuità con i santi pontificati precedenti di Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, come ricorda l’Arcivescovo a Radio Vaticana: «Evangelizzare vuol dire che un soggetto personale, un soggetto comunitario, deve muoversi mettendosi in gioco con ciò che dice; è quello che il Papa ci dimostra: ha tanta credibilità perché la gente percepisce che è coinvolto in prima persona in quel che dice. Questa è la strada dell’evangelizzazione».