Un detenuto nel carcere di Regina Coeli ha minacciato oggi di suicidarsi dopo essere salito sul tetto della struttura penitenziaria per protesta. Come riporta Corriere.it, l’uomo, Andrei Remus Ciobano, un trentenne di origini romene è recluso nell’ottava sezione del carcere, un’ala particolare che accoglie i cosiddetti “protetti”, ovvero coloro che sono stati arrestati per essersi macchiati di crimini di natura sessuale. Nei giorni scorsi era stato condannato alla pena di 10 anni di reclusione per il reato di violenza sessuale, a differenza del coimputato il quale era invece tornato in libertà. Da qui l’idea di protestare contro la scarcerazione del presunto complice salendo sulla sommità dell’ottava sezione e chiedendo di poter parlare con la direttrice del carcere, minacciando di buttarsi giù. Fortunatamente il peggio è stato sventato in quanto, come da lui richiesto, il detenuto ha avuto un colloquio con la direttrice di Regina Coeli, dopo il quale è stato riportato in cella. Prima che gli animi si calmassero, tuttavia, si sono vissuti momenti di grande paura. Stando alla ricostruzione resa possibile dai testimoni presenti, il 30enne si sarebbe arrampicato dal cortile dell’ottava sezione al finestrone del terzo piano tramite i fili del parafulmine presenti lungo il muro, complice anche la sua estrema agilità. Una volta sulla sommità del carcere avrebbe urlato di volere giustizia dall’Italia altrimenti si sarebbe gettato giù. Le sue urla avrebbero quindi attirato l’attenzione degli altri detenuti e dei responsabili della struttura penitenziaria. Sul posto sono quindi intervenuti i vigili del fuoco stendendo i teloni nel cortile del carcere ma che fortunatamente non sono serviti. Dopo aver parlato con la direttrice ed essersi calmato, sarebbe quindi rientrato nella sua cella.



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