La morte di Antonella Lettieri ha sconvolto l’intera comunità di Cirò Marina, ma sono in tanti ancora oggi a chiedersi quale sia il movente che ha portato all’omicidio della povera vittima. Come riportato dalla trasmissione di Rete 4 “Quarto Grado”, nel cuore della commessa 42enne si stava facendo strada Francesco Manfredi, un giovane definito dalla sorella di Antonella, Rita, come “una persona sincera e molto dispiaciuta” per la fine fatta dalla sua amata. Quello con Antonella, però, è sempre stato un rapporto platonico dal momento che la donna voleva avere un rapporto duraturo e formare una famiglia, cosa che Francesco non poteva garantire in quanto disoccupato. Ecco allora entrare in scena la figura di Salvatore Fuscaldo, il bracciante agricolo accusato di omicidio che negli ultimi mesi era solito “ronzare” attorno alla commessa in maniera insistente. Una sorella di Antonella ha raccontato agli inquirenti che qualche tempo prima dell’omicidio, dopo aver bussato insistentemente al portone della vittima senza ricevere risposta, aveva visto uscire Salvatore dalla porta sul retro. Possibile che Antonella intrattenesse con lui una relazione segreta? Ed è per questo che Caterina, moglie del bracciante, aveva raffreddato i rapporti con lei? Ma se il movente fosse economico? Tempo addietro un ammanco di denaro aveva convinto il marito della gemella di Antonella a posizionare delle telecamere in negozio e visionando i filmati era emerso che la commessa aveva restituito a Salvatore la stessa banconota da 50 euro con cui aveva pagato. Semplice errore frutto di distrazione o prova che i due fossero d’accordo? La risposta agli inquirenti, ancora divisi nelle loro analisi tra il privilegiare il movente passionale e quello economico. (aggiornamento di Dario D’Angelo)
La morte di Antonella Lettieri, la commessa 42enne di Cirò Marina e molto amata dai suoi concittadini, ha avuto un effetto particolare sull’intera popolazione crotonese. Il caso ha commosso ed indignato al tempo stesso per la sua efferatezza ed i sentimenti di sdegno degli abitanti di Cirò sono emersi con forza soprattutto alla notizia dell’arresto di Salvatore Fuscaldo, il presunto assassino di Antonella, uccisa nella sua abitazione la sera dell’8 marzo scorso. Anche per tale ragione, come riporta il sito LaCnews24.it, il procuratore di Crotone, Alfredo Manca, ha deciso di secretare gli atti di indagine. A portare a questa decisione sarebbero state le reazioni della gente del posto, che fino a qualche giorno fa continuava a restare radunata sotto alla stazione dei Carabinieri, in attesa di una nuova possibile svolta (si era diffusa la voce di un imminente arresto della moglie di Fuscaldo, poi smentita), ma anche all’atteggiamento del fratello dell’unica persona indagata ed attualmente in carcere. L’uomo è stato visto girare per le strade di Cirò Marina brandendo un’ascia in mano ma non solo: il fratello di Salvatore Fuscaldo avrebbe anche chiamato il commissariato di Lamezia Terme in forma anonima dando la sua testimonianza sul possibile movente al fine di scagionare il bracciante agricolo 50enne e vicino di casa della vittima. La telefonata in questione fu effettuata dal suo cellulare privato permettendo prontamente di risalire all’autore del tentato depistaggio messo in atto. Al centro delle indagini da parte degli inquirenti, dunque, al momento ci sarebbe il tipo di legame esistente tra Antonella Lettieri ed il suo presunto assassino, Salvatore Fuscaldo, il quale ad oggi apparirebbe ancora poco chiaro. Si è parlato di un’amicizia fraterna, ma non si esclude che l’uomo possa aver provato dei sentimenti maggiori nei confronti della vicina di casa, al punto da maturare una smisurata gelosia nei suoi confronti. Certamente vi era una forte vicinanza tra la donna e il 50enne, confermata anche dalle sorelle Lettieri alle quali Antonella aveva rivelato di avergli affidato del denaro da custodire. A testimonianza del forte grado di fiducia tra la commessa e i coniugi Fuscaldo, anche il fatto di essere entrati in possesso di una copia delle chiavi della sua abitazione. Le testimonianze ad oggi raccolte sono numerose ed oltre alla rabbia degli abitanti di Cirò Marina c’è anche molta incredulità soprattutto da parte di chi con Fuscaldo divideva la passione per le armi e la caccia. Resta tuttavia da definire il movente del delitto della 42enne, l’arma usata ripetutamente fino a sfigurarle il volto e spezzarle le falangi e la presunta presenza di un complice che avrebbe potuto agire al fianco del presunto assassino.