Fino a poche ore fa era stata paventata l’ipotesi che il corpo ritrovato nel trolley a Rimini porto, potesse appartenere alla donna cinese 36enne, Xing Lei Li, misteriosamente scomparsa da una nave crociera salpata da Genova il 10 febbraio scorso. Eppure, tale ipotesi si starebbe affievolendo sempre di più, come rivela Corriere.it. La certezza definitiva arriverà solo il prossimo lunedì, con l’esecuzione dell’autopsia che sarà compiuta sul cadavere ritrovato. A smorzare la tesi iniziale è ora il procuratore di Rimini Paolo Giovagnoli, il quale si è limitato a osservare come “il punto più vicino a Rimini dista 1.200 chilometri” dal passaggio della nave “dall’Italia alla Grecia”. Le altre diversità rispetto alla cinese scomparsa risiederebbero nell’altezza: “La nostra donna è alta 1 metro e 70, quella di Civitavecchia, mi dicono, 1 metro e 52, ma non sono sicuro”, ha aggiunto il procuratore di Rimini. Il corpo trovato nella valigia, inoltre, sarebbe in discreto stato di conservazione, cosa che non sarebbe potuta verificarsi in caso della donna scomparsa da oltre un mese. In merito al cadavere trovato nel trolley, questo sarebbe stato prima infilato in un sacco dell’immondizia, poi chiuso nella valigia di colore blu, raggomitolato su se stesso e privo di indumenti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Dopo il ritrovamento del cadavere in un trolley al porto di Rimini, il sospetto degli inquirenti è che possa trattarsi proprio del corpo senza vita di Xing Lei Li, la 36enne scomparsa da una nave da crociera. Come spiega Il Secolo XIX, la polizia sospetta che il marito Daniel Belling, arrestato per omicidio lo scorso 20 febbraio, l’abbia strangolata e poi gettata in mare proprio all’interno di una valigia. Sospetti che potrebbero trovare conferma o, al contrario, essere smentiti dopo l’autopsia in programma domani e che sarà eseguita sul corpo della donna dai tratti orientali trovata nel trolley a Rimini. Paolo Giovagnoli, procuratore capo di Rimini, al medesimo quotidiano ligure ha confermato di essere in stretto contatto con i colleghi della Procura di Roma al fine di verificare tale ipotesi. “Sapremo qualcosa di più solo nelle prossime ore”, ha confermato. Il cadavere misterioso, molto esile, è stato trovato in stato di avanzata decomposizione. Era rannicchiato nella valigia senza indumenti addosso. Il ritrovamento shock è avvenuto ad opera di due amici che stavano lavorando al posto riminese alla rimessa in acqua di una barca. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Prosegue il giallo del cadavere nel trolley rinvenuto al porto di Rimini nelle passate ore. Come rivela l’agenzia di stampa Ansa, il cadavere appartiene ad una donna di origini orientali sebbene al momento non se ne conosca l’identità. La macabra scoperta sarebbe stata opera di due amici che stavano lavorando alla rimessa in acqua di una barca. Il corpo della donna, (che in un primo momento è stato definito smembrato) era ripiegato all’interno della valigia blu ed apparirebbe in avanzato stato di decomposizione poiché, stando ai primi riscontri, la morte sarebbe avvenuta almeno 10 giorni fa. Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso. Secondo i primi dati resi noti, la vittima sarebbe una donna orientale di circa 40 anni, molto magra e trovata rannicchiata nel trolley, completamente nuda. Ignoto anche il luogo in cui sarebbe avvenuta la morte in quanto è possibile che il trolley sia stato trascinato dalla corrente. Sin da subito, il pensiero è andato alla donna cinese, Xing Lei Li di 36 anni, scomparsa misteriosamente durante una crociera che toccò varie tappe nel Mediterraneo tra cui Genova. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Macabra scoperta a Rimini, dove nell’area portuale è stato ritrovato il corpo di una donna all’interno di trolley blu. La scoperta è avvenuta nella mattinata di ieri, grazie alla segnalazione di un passante che ha trovato il bagaglio fra le imbarcazioni. Non è ancora stata identificata la vittima, il cui corpo è stato fatto a pezzi e infilato in un sacco della spazzatura, prima di introdurlo nella valigia. In base alle prime indiscrezioni, il corpo della donna non presentava particolari segni che possano far pensare ad una violenza. Se l’autopsia dovesse confermare il dato, quindi, la morte potrebbe essere sopraggiunta per soffocamento o strangolamento. Come ricorda Il Corriere della Sera, la vittima potrebbe essere stata uccisa poche ore prima del ritrovamento, dato che il corpo non presentava gli effetti di una decomposizione avanzata. In base alle informazioni raccolti dalla stampa locale, sembra che l’autore del ritrovamento si sia allarmato solo quando ha cercato di alzare la valigia, dato il peso consistente.