Mentre proseguono le indagini sulla morte di Antonella Lettieri, la donna massacrata in casa, a Cirò Marina, lo scorso 8 marzo, arrivano nuovi guai per Salvatore Fuscaldo, suo presunto assassino ed attualmente in carcere. L’uomo ha rischiato il linciaggio dalla popolazione crotonese al momento del suo fermo, ma nuove minacce nei suoi confronti sono giunte anche tramite il profilo Facebook dell’arrestato, motivo per il quale è stato chiuso. Lo rivela Secondopianonews.it che sottolinea come sul celebre social network non ci sia più alcuna traccia dell’indagato. Nei giorni scorsi, erano state numerose le minacce insieme agli insulti, che avevano popolato il suo account e non si esclude, dunque, che si sia deciso di chiuderlo per tale ragione. Tuttavia, è anche possibile che il profilo di Fuscaldo possa essere finito sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti che nel frattempo avrebbero già sequestrato computer e cellulari dell’uomo a caccia del movente che al momento resterebbe ancora un mistero. Ecco allora che si apre una doppia ipotesi in merito al profilo di Salvatore Fuscaldo chiuso: potrebbero essere stati i parenti del presunto assassino di Antonella Lettieri o, al contrario, l’autorità giudiziaria che nel frattempo ha secretato gli atti di inchiesta.

Negli ultimi tempi, qualcosa era cambiato nei rapporti tra Antonella Lettieri e i coniugi Fuscaldo, suoi vicini di casa. A renderlo noto è il sito LacNews24.it, che riporta le testimonianze fornite dalle sorella della vittima agli inquirenti. Salvatore Fuscaldo, presunto assassino della 42enne, era solito presentarsi al market all’ora della chiusura, per dare una mano ad Antonella, ma proprio quel tragico 8 marzo nessuno lo vide. Di contro, Antonella in presenza dell’amica Caterina, moglie di Fuscaldo, era apparsa sempre più rigida e silenziosa. Prima del suo delitto, dunque, le sorelle Lettieri avevano notato un accenno di increspatura nel rapporto tra la commessa e il suo vicino di casa “amico fraterno”. Proprio il ruolo protettivo delle sorelle di Antonella nei confronti della donna, che viveva da sola dopo la morte di entrambi i genitori, le aveva portate a manifestare le loro rimostranze nei confronti del rapporto tra la 42enne e Salvatore Fuscaldo e consorte. Di conseguenza, come rivela l’avvocato di famiglia, la reazione di Antonella sarebbe stata quella di confidarsi di meno con loro. Questo porta oggi a nuovi dubbi: la donna ha preferito chiudersi con le sorelle per non farle amareggiare o forse il suo rapporto con il presunto assassino era diventato così forte da voler nascondere quel sentimento per un uomo sposato con una sua cara amica? Ipotesi, queste, che al momento restano in attesa di ulteriori riscontri.

Il dubbio che Antonella Lettieri, la 42enne uccisa nella sua abitazione a Cirò Marina lo scorso 8 marzo e Salvatore Fuscaldo, l’uomo ora in carcere con l’accusa di omicidio, possano aver avuto una relazione segreta, troverebbe la sua conferma anche nel racconto della sorella della vittima. Come rivela UrbanPost.it, agli inquirenti Rita, sorella gemella di Antonella, raccontò quanto avvenuto una domenica, quando andò a trovare la commessa 42enne nella sua abitazione. Suonò ma nessuno le aprì, quindi decise di andare via. Tuttavia, proprio mentre stava per allontanarsi, vide uscire dalla porta sul retro (la stessa usata dall’assassino della donna) Salvatore Fuscaldo. I due ebbero un incontro segreto In diverse altre occasioni, il bracciante agricolo e vicino di casa della vittima era stato visto mentre accarezzava la mano di Antonella Lettieri, con affetto, mentre erano in spiaggia e mentre Caterina, moglie di Fuscaldo (ed anche lei indagata a piede libero) si trovava nei paraggi. Non solo: Salvatore era solito svolgere alcuni lavori in casa di Antonella e pagarle le bollette. Un legame molto forte che aveva destato i sospetti della famiglia della donna che chiedeva se tra lei e l’uomo ci fosse qualcosa, domanda alla quale la Lettieri negava con forza.

L’omicidio efferatissimo di Antonella Lettieri continua a tenere banco nelle pagine di cronaca nera nazionale con nuove ipotesi da parte degli inquirenti e non solo. L’attenzione, ovviamente, è tutta concentrata sul principale indagato, Salvatore Fuscaldo, bracciante agricolo 50enne, vicino di casa della vittima nonché suo “amico fraterno”, come veniva considerato anche a Cirò Marina, paese nel Crotonese che dallo scorso 8 marzo è caduto in un vero e proprio incubo in seguito all’uccisione della commessa 42enne. Fuscaldo, indagato insieme alla moglie Caterina e a Francesco Manfredi, storico spasimante di Antonella Lettieri, a differenza degli altri due dallo scorso 16 marzo è in arresto con l’accusa di omicidio pluriaggravato. Eppure, come rivela UrbanPost.it, l’uomo si dichiara innocente e nega di essere stato lui a massacrare Antonella Lettieri. Nel corso della trasmissione Quarto Grado, è stato trasmesso uno stralcio dell’interrogatorio al quale si è sottoposto il 50enne, dal quale emerge la sua giustificazione in merito ad alcuni dei principali indizi a suo carico. Dopo aver appreso del rinvenimento di tracce di sangue della vittima nel sedile posteriore della sua auto, Salvatore Fuscaldo ha replicato così: “Io mi tagliavo, a volte anche lei si tagliava”. Negli ultimi giorni era stato rivelato un nuovo indizio relativo al ritrovamento di un portachiavi con l’effige di un’associazione di caccia della quale lo stesso faceva parte, e rinvenuto dagli inquirenti sotto il cadavere di Antonella Lettieri. Al portachiavi era agganciata una sola chiave relativa alla porta posteriore della 42enne, dalla quale sarebbe scappato l’assassino. “Quel portachiavi gliel’ho dato io, perché lei ne cercava uno…”, ha commentato il bracciante. Gli investigatori, tuttavia, ad oggi non sarebbero ancora giunti al vero movente dell’omicidio di Antonella Lettieri anche se sembrerebbe emergere sempre di più l’ipotesi di una presunta relazione sentimentale tra la vittima e l’uomo accusato di essere il suo assassino. Certamente la figura di Fuscaldo era definita “ingombrante” da molti, a partire da Rita, sorella gemella della commessa 42enne e titolare del mini market nel quale lavorava anche Antonella. E’ qui che il vicino di casa era solito trascorrere molto tempo, tanto da aver spinto la donna a chiedere di ridurre le visite assidue. Salvatore era solito recarsi nel negozio tutte le sere, ad eccezione di una, quella dell’8 marzo scorso, giorno dell’omicidio della donna. Eppure, nonostante le smentite della moglie Caterina, le voci di una relazione segreta tra l’amica e il marito erano sempre più insistenti non solo tra gli abitanti di Cirò Marina ma anche da parte del fratello della vittima, trasferitosi in Germania ma che anni fa minacciò di non voler tornare in paese per non essere lo zimbello di Cirò, dal momento che la sorella aveva una relazione con un uomo sposato, marito della sua amica.