Si tratta del 26esimo del 2017, il 158esimo dal 2015 fino ad oggi: è stato espulso un marocchino radicalizzato in Piemonte e ritenuto pericoloso per la sicurezza nazionale perché potenzialmente in grado di muovere attacchi contro l’Italia per via delle convinzioni della sua religione estremizzata. Un 44enne, ex Imam, viveva a Santhià fino a qualche mese fa assieme a figli e moglie, una italiana convertita all’Islam per poterlo sposare. Poi allontanato una prima volta in Marocco, era ritornato in Piemonte per riabbracciare la famiglia ma non viveva più con loro e veniva segnalato gravitare attorno alla cittadina, vivendo di espedienti e senza più una fissa dimora. Una strana storia che ha visto parallelamente le indagini mosse dal Digos di Vercelli: tutto nasce dalla sua pubblica manifestazione ad un percorso di radicalizzzione che lo aveva portato per le strade e sul web e definire l’Italia un popolo di miscredenti. In un primo momento non considerato più idoneo a vivere nella sua famiglia, tra l’altro mezza italiana e poi adesso anche nel Paese, per cui è stato espulso con un decreto firmato dal Ministro degli Interni, Marco Minniti. Rimpatriato in Marocco perché considera un pericoloso esponente dell’estremismo religioso, nel 2012 tra l’altro aveva rifiutato secondo quanto riporta Il Messaggero di prestare giuramento per ottenere la cittadinanza italiana. «L’accettazione dello status avrebbe offeso la sua religione e che l’osservanza della Costituzione avrebbe violato i dettami shariatici», avrebbe riferito ad alcuni suoi connazionali, intercettati dalla Digos. 



Il 44enne marocchino di Santhià è stato espulso con le indagini che sono partite dalla sua particolare radicalizzazione all’Islam e sono giunte fino alla scuola dei figli, con alcune segnalazioni fatte proprio dalle maestre dei piccoli. Le insegnati dei tre figli avevano infatti notato la lunga e prolunga assenza dei bambini, tanto da avvertire il Comune di Santhià (Vercelli) per una prima segnalazione: a quel punto, dopo i controlli spunta che la famiglia non aveva più residenza in Italia ma si era trasferita in Marocco; poi però il ritorno, per non precisati motivi (al vaglio della Polizia) e per questo motivo è stato di nuovo intercettato ed espulso definitivamente. I controlli del sindaco di Santhià hanno dato dunque l’ultimo giro di vite alle indagini sul conto dell’ex Imam – era stato uno dei responsabili della comunità vercellese islamica fino a qualche anno fa – che considerato un pericoloso e presunto jihadista, è stato espulso ieri sera. «Finché ha vissuto a Santhià – dice il sindaco, Angelo Cappuccio – non ha creato mai problemi alla cittadinanza»: non è bastato però, il rischio è stato considerato troppo alto.

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