Si è trattato di un omicidio lampo quello che vede protagonista una prostituta uccisa a Bologna da un suo cliente fisso. Francesco Serra, di 55 anni, nella notte, al culmine di un interrogatorio fiume, è crollato confessando tutto. L’uomo ha ammesso di essersi invaghito della 30enne romena e di non aver voluto che andasse via per Pasqua. Il delitto, come riporta Il Resto del Carlino, si è consumato in appena sei minuti. Altrettanto lampo sarebbero state le indagini che nel giro di poche ore dal ritrovamento del cadavere avrebbero puntato subito a Serra. Ad incastrarlo, le immagini delle telecamere che avevano ripreso un uomo di corporatura simile a quella del 55enne, mentre raggiungeva il condominio nel quale si è consumato il delitto. Il soggetto cercava di nascondere la propria identità nascondendo il volto con un cappellino. Avrebbe aperto il cancello con i piedi ed in casa non avrebbe toccato nulla per non lasciare tracce. Solo sei minuti per entrare nell’appartamento, uccidere Ana Maria e lasciarla priva di vita sul pavimento. Ad inchiodare definitivamente l’uomo, però, sarebbe stato anche il telefonino della vittima, che il 55enne aveva portato via credendo fosse l’unico in suo possesso. Il telefonino è poi stato ritrovato portando anche al nome dell’assassino.
Ha confessato l’autore dell’omicidio della prostituta uccisa a Bologna e rinvenuta nel pomeriggio di sabato nella sua abitazione, in via Varthema, in zona Murri. Stando a quanto rivelato dal quotidiano Il Resto del Carlino, a 24 ore dal delitto della 30enne Ana Maria Stativa, un uomo 55enne di Vergato, Francesco Serra, è crollato nel corso dell’interrogatorio in questura, alla presenza del suo avvocato, del pm e degli inquirenti. “L’ho uccisa io”, sono state le parole dell’uomo, chiudendo così il caso attorno all’uccisione della prostituta di origini romene, trovata senza vita dal suo compagno. Le indagini in corso hanno appurato come Serra fosse un cliente fisso della donna. Ogni sabato mattina, infatti, i due si incontravano per consumare un rapporto, così come avvenuto sabato scorso, quando però il 55enne si è presentato nell’appartamento della prostituta armato di una pistola per maiali. Stando a quanto confessato agli inquirenti, il killer aveva perso la testa per la 30enne e non tollerava l’idea di vederla tornare in Romania in occasione delle festività pasquali. Gli investigatori tuttavia non hanno dato per certo tale movente e non escludono che dietro il delitto possano esserci anche motivazioni prettamente economiche. Sulla base delle sue dichiarazioni, tuttavia, non si esclude che l’uomo possa aver temuto un non ritorno della 30enne della quale si era invaghito o, addirittura, l’interruzione a tempo indeterminato della loro routine. Per tale ragione sabato avrebbe raggiunto l’appartamento di Ana Maria Stativa ed avrebbe cercato di nascondersi dall’occhio indiscreto delle telecamere di videosorveglianza cercando di non lasciare alcuna traccia del suo passaggio nell’appartamento preso in affitto dalla prostituta. Ora, il 54enne si trova in stato di fermo con l’accusa gravissima di omicidio aggravato premeditato, inchiodato sia dalle telecamere che dal cellulare, ma soprattutto da una confessione che non lascerebbe spazio ad ulteriori dubbi.