Gli scimpanzé meglio degli umani? Sappiamo bene che l’uomo discende dalla scimmia ma, per certi versi, gli animali con la loro semplicità e il loro incoraggiante istinto, superano le “leggi” dell’umana civiltà. Tramite un interessante articolo di Simonetta Caminiti per Il Giornale, abbiamo scoperto che gli scimpanzé si preparano per l’aldilà forse con maggiore civiltà e tolleranza rispetto al genere umano. Il passaggio tra la vita terrena e il “misterioso” mondo celeste a noi sconosciuto, rappresenta ancora una sorta di realtà incondizionata che però, da sempre, ci poniamo di rispettare nel miglior modo possibile. Siamo i soli a fare questo tipo di ragionamento in terra? A quanto pare no e forse, per certi versi potevamo anche aspettarcelo. Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Scientific Reports, e condotta nello Zambia da un gruppo dell’università britannica di St Andrews, ha infatti osservato con scrupolo uno scimpanzé alle prese con un’accurata pulizia ai denti in favore di un amico dipartito da poco tempo. L’insolito comportamento, è stato prontamente filmato e condiviso online anche su YouTube e, attraverso la sua visione, la percezione che hanno gli animali dell’Aldilà, si mette velocemente in discussione. L’identità di gruppo e il legame di genere, appare pressoché forte e duraturo anche dopo la morte, esattamente come accade a noi umani. Per quanto lo studio possa risultare veritiero e credibile però, si evidenziano anche le prime perplessità in atto: “L’uomo non è l’unica specie capace di compassione – ha commentato Edwin van Leeuwen, a capo dello studio – Ciò potrebbe aiutare a capire meglio le origini evolutive dei riti sepolcrali umani”. Lo studioso però, ci tiene a precisare che, secondo la loro indagine, lo scimpanzé preparerebbe i loro amati ad affrontare una “realtà” a loro prima di adesso sconosciuta. Dietro questa reazione da parte dello scimpanzé però, potrebbe nascondersi solo della semplice curiosità: “È impossibile avere una risposta certa se l’animale abbia una reale consapevolezza della morte, o se non sia semplice curiosità per il compagno che si trova in una condizione insolita” afferma Maurizio Casiraghi, docente di Zoologia all’università di Milano Bicocca, per poi aggiungere: “Che ci sia il riconoscimento di qualcosa prosegue Casiraghi – non si può negare, ma fino a che livello è difficile dirlo. Dobbiamo considerare anche la nostra volontà di vederci qualcosa di più, di umanizzare l’animale”. Gli scimpanzé inoltre, sembrano non essere nemmeno gli unici animali ad attuare comportamenti di questo tipo. In conclusione, gesti del genere potrebbero essere attribuiti a rituali di saluto, tipici – certamente – del genere umano.



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