Quando gli studenti sono stressati si rivolgono al proprio professore? Assolutamente no. Questa – in sintesi – ciò che è emerso attraverso un curioso sondaggio condotto nelle scuole d’Oltremanica dall’organizzazione Stem4. Tramite lo “studio” quindi, emergono diverse sfaccettature interessanti e, tra le tante, anche la mancata preparazione del docente di fronte alla gestione di ansia, stress e depressione da parte di un gruppo di allievi. Secondo le statistiche, il 79% degli adolescenti inglesi vive forti momenti di stress e tensione con l’inizio della scuola secondaria. Il sondaggio inoltre, si propone in maniera più dettagliata con risultati concreti, ecco perché, solo uno su venti deciderebbe di parlarne apertamente con un professore a scuola. Le situazioni impossibili da fronteggiare in maniera autonoma quindi, non vedono nella figura dell’insegnante una persona atta – concretamente – a fornire il necessario aiuto. Cosa si potrebbe fare per risolvere – sommariamente – la situazione? Anche in questo caso, gli studenti del Regno Unito si “spaccano” in maniera vistosa e chiara. Da un lato infatti, c’è chi vorrebbe che nelle scuole fosse introdotta una figura specifica per situazioni di forte disagio e, da un altro, si preferirebbe che queste problematiche venissero affrontate lontani da scuola e, qualora possa accadere, magari anche in forma anonima. In sintesi, parlando di numeri alla mano, 1/5 vorrebbe una figura consapevole a scuola, contro 1/3 che vorrebbe poterne discutere in separata sede.



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