Un’ombra è stata catturata dalle telecamere che hanno ripreso il suicidio di David Rossi, il responsabile della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena. Le indagini hanno fatto registrare una svolta importante: la telecamera che sorvegliava un’entrata secondaria della sede centrale di Mps non ha ripreso solo la caduta di Rossi, morto il 6 marzo 2013. Questa persona dovrà rispondere inizialmente di omissione di soccorso quando verrà individuata, anche per questo il filmato, come riportato da Il Tempo, è stato inviato al Ris di Roma per risalire all’identità di quell’ombra. I pm sono ancora convinti che si tratti di suicidio per lo stress provocato dallo scandalo Mps e che non sia stato spinto da nessuno a compiere questo gesto. David Rossi non è morto sul colpo, ma venti minuti dopo la sua caduta, quindi l’uomo a cui appartiene l’ombra avvistata avrebbe potuto chiamare i soccorsi. Da qui, dunque, gli estremi per l’accusa di omissione di soccorso. Ma si continua a dibattere sulla dinamica della caduta, perché per i legali di parenti di David Rossi non giustificherebbe la tesi del suicidio: «L’esame delle scarpe, nelle quali sono evidenti i segni di stracciamento su una superficie di colore bianca, evidenzia l’azione di una forza di coercizione della vittima». Per i pm, invece, sarebbero il risultato dello sfregamento sulla parete del palazzo da cui si sarebbe lanciato. E poi c’è il giallo sull’attività telefonica: alle 20.16 qualcuno ha risposto al suo telefono, lasciato in ufficio. Un soggetto necessariamente diverso da David Rossi e che ha fatto poi partire una chiamata verso un numero di riferimento di un conto dormiente. Per la Procura la tesi dell’omicidio non può essere esclusa del tutto, ma non ci sono neppure elementi che la supportino. Altamente verosimile, invece, è considerata quella del suicidio. Ma i parenti di David Rossi chiedono una verità certa.