Oggetto dell’intervento di Roberto Giacobbo all’interno della trasmissione di Rai Due I fatti vostri sono state le profezie di Nostradamus. L’archeologo ha spiegato che Michel de Notre Dame fu un uomo di grande cultura, che ha potuto beneficiare del sapere contenuto nelle biblioteche di tutta Europa in ragione della sua astrazione sociale elevata. Noto per le sue “centurie”, versetti molto brevi che sarebbero in grado di prevedere il futuro fino al 3797, Nostradamus ha composto delle profezie tanto precise quanto ermetiche, ma da dove derivano? Si dice che Nostradamus abbia trovato dei testi molto antichi e talmente pericolosi da non poter essere letti da chiunque, perché contenevano segreti inconfessabili che avrebbero portato alla morte di chi li avesse scoperti. Secondo la tradizione Notre Dame li avrebbe criptati per far sì che fossero diffusi senza risultare pericolosi: tant’è che l’attribuzione delle profezie avviene sempre dopo e solo raramente una profezia anticipa il futuro. Una delle profezie più celebri recita: “Il giovane Leone il vecchio sormonterà nel campo bellico in singolar tenzone. Nella gabbia d’oro gli occhi perforerà, due ferite in una e poi la morte crudele“. A chi si riferiva? Ad Enrico II, chiamato il grande leone, sovrano che morì in un duello ferendosi con una lancia. Una delle profezie più celebri di Nostradamus, che molti riconducono all’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre, recita così:”Cinque e quaranta gradi il cielo brucerà, Fuoco si avvicina alle grande città nuova: in un istante una grande fiamma sparsa salterà, quando si vorrà far prova dei Normanni“. Tra gli aneddoti più celebri di Nostradamus, però, vi è quello secondo cui un giorno si gettò ai piedi di un monaco dicendo che si inginocchiava dinanzi alla sua “santità”: bene, quell’uomo vent’anni dopo diventò Papa Sisto V. Ma a proposito di Pontefici, pare che Nostradamus arrivò a profetizzare anche l’elezione di Jorge Bergoglio. Come riportato da Roberto Giacobbo, Michel de Notre Dame lesse probabilmente un libro di Sigismondo Fanti, amico di Leonardo da Vinci. Un esperto, Renuccio Boscolo, ha interpretato questo antichissimo testo e il 30 settembre 2004 sulla prima pagina di un giornale locale annunciò la probabile futura elezione di Bergoglio dopo aver interpretato la quartina che recitava così:”Qui si dimostra chiaro che all’ombra della superba Mole, nasce all’ombra il Sommo Sole della vera fede“. Il riferimento al Sommo sole, simbolo dell’Argentina nonché della Compagnia di Gesù, riconduce direttamente ad un certo Papa Francesco



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