Ha destato scalpore il racconto fatto da Loris Gozi, il supertestimone del caso Roberta Ragusa, che a “Quarto Grado – La domenica” ha raccontato di essere stato sfiorato da Antonio Logli, il marito della donna scomparsa da Gello di San Giuliano Terme, mentre sfrecciava a 140 km/h con la sua moto. Il giostraio, come riportato da Il Tirreno, incalzato dal conduttore della trasmissione di Rete Quattro, Gianluigi Nuzzi, ha ammesso che episodi simili non sono una novità:”Non è la prima volta: è successo anche a mia moglie, qualche giorno fa… Passa a 200 all’ora, in strada… noi siamo con i cagnolini, con i bambini… abbiamo anche paura…siamo stressati”. Nuzzi ha chiesto se l’elettricista condannato in primo grado a 20 anni di reclusione per omicidio e distruzione di cadavere sterzi per evitarli quando li vede:”No”, la risposta di Gozi, che aggiunge, “va dritto per la sua strada. Si gira e ci guarda”. (aggiornamento di Dario D’Angelo)
Mentre le rivelazioni fatte da Fabrizio Peronaci sul gruppo Facebook “Giornalismo Investigativo” riaccendono la speranza di ritrovare il corpo di Roberta Ragusa, il racconto di Loris Gozi, supertestimone risultato decisivo per inchiodare il marito della donna scomparsa da Gello di San Giuliano Terme, aggiunge un dettaglio inquietante sulla personalità di Antonio Logli. Il giostraio, intervistato da Gianlugi Nuzzi a “Quarto Grado – La domenica”, come riportato da Il Tirreno, ha confessato di essere stato vittima di alcune intimidazioni da parte dell’elettricista della Geste:”Di questa cosa dovrei prima parlare con i carabinieri, non volevo neanche dirla perché non è giusto… è passato a 140 chilometri all’ora con la moto e mi ha sfiorato. Così non va bene. Era l’altro giorno, erano le 11:55…si vede che veniva via dalla motorizzazione, era con la moto. Noi abbiamo paura, non ci sentiamo tutelati: ho dei bambini che vanno in bicicletta, giocano con lo skate, per strada. Vado dai carabinieri e mi dicono di non andare sulla strada: non è giusto! È casa mia!”. (aggiornamento di Dario D’Angelo)
Sono trascorsi pochi giorni dal deposito delle motivazioni della sentenza di condanna a carico di Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa ed accusato del suo omicidio e della distruzione di cadavere. Accuse gravissime, giunte al termine di un processo lampo di primo grado che è terminato con la decisione del gup Elsa Iadaresta, la quale ha condannato l’uomo a 20 anni di reclusione. Sarebbe stata uccisa, dunque, Roberta Ragusa, la donna che nei giorni scorsi avrebbe compiuto 50 anni ma della quale si sono perse le tracce dalla notte di quel drammatico 14 gennaio 2012. Da allora è stato tutto un susseguirsi di ipotesi, congetture e bugie. Le tante che il giudice avrebbe intravisto nell’indole “menzognera” dell’imputato e che sarebbe stata messa in luce anche dalle recenti dichiarazioni rese da una sua ex fidanzata (lasciata per Roberta Ragusa) in una recente intervista per la trasmissione Quarto Grado. Ora, in attesa del nuovo processo d’Appello a carico di Antonio Logli, emergono novità importanti sul giallo di Roberta Ragusa, riportate nelle passate ore dal giornalista Fabrizio Peronaci tramite il gruppo Facebook sul “Giornalismo Investigativo” da lui realizzato. A detta del giornalista del Corriere della Sera, ci sarebbero al vaglio degli inquirenti nuove foto ed accertamenti in corso che potrebbero gettare ulteriori ombre sulla sparizione – oggi più che mai tramutatasi tristemente in omicidio – di Roberta Ragusa. Peronaci ha rivelato come proprio sul gruppo Facebook in questione si sarebbe fatto vivo un soggetto in possesso di importanti fotografie, la cui valenza probatoria sarebbe tutta da accertare. Scrive Fabrizio Peronaci: “Il soggetto indica un punto esatto nel quale cercare il corpo di Roberta e parla di una querela presentata tempo addietro da un rappresentante delle istituzioni che avrebbe di fatto impedito l’acquisizione della prova regina e di conseguenza l’accertamento completo della verità”. Si torna così a parlare con una certa insistenza del possibile luogo nel quale il cadavere di Roberta Ragusa sarebbe stato nascosto dopo il delitto ed a tal proposito sarebbero in corso importanti approfondimenti per confermare o meno quanto emerso di recente. Tutto il materiale – foto comprese – è stato messo a disposizione delle autorità inquirenti chiamate a far luce sulla sparizione misteriosa della mamma di Gello di San Giuliano Terme. Intanto, in riferimento al possibile luogo di interesse nel quale potrebbero essere stati nascosti i poveri resti di Roberta Ragusa, sul gruppo Facebook “Giornalismo Investigativo” è stata allegata una foto eloquente nella quale viene indicato un punto ben preciso dal soggetto che potrebbe avere informazioni importanti in riferimento al giallo. “Trattasi del muro di cinta del cimitero di Orzignano (Pisa), a pochi minuti d’auto dell’abitazione dei Ragusa”, rivela Fabrizio Peronaci. Un luogo già diventato di forte interesse nei mesi scorsi, ed attorno al quale si era concentrato il mistero senza fine della tragica sparizione di Roberta.