Si è fatta avanti per ottenere la sede dell’Agenzia Europea del Farmaco: è quasi pronto il dossier, ma mancano ancora le linee guida della Commissione Europea. La potenziale sede è prestigiosa: il Pirellone. Sono previsti interessanti incentivi fiscali, ma anche un ufficio ad hoc creato dal Comune di Milano per snellire le operazioni di trasloco. «Ho una buona sensazione. Le avversarie più difficili sono Vienna, Copenhagen, Amsterdam, Dublino, ma dal punto di vista del dossier di candidatura ci sentiamo sereni. Poi la decisione sarà politica», ha dichiarato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al Corriere della Sera. Secondo il presidente della Regione Lombardia, Palazzo Pirelli è l’unica chance per competere con le altre città candidate: «È un sacrificio per il Consiglio regionale, me ne rendo conto», ha dichiarato Roberto Maroni, secondo cui l’Agenzia Europea del Farmaco regolamenta un settore strategico, quello farmaceutico, «che avrebbe una ricaduta tale in termini di occupazione e investimenti da fare di Milano la capitale europea della ricerca biomedica».
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La sede dell’Agenzia Europea del Farmaco potrebbe essere trasferita a Milano, non a Roma: la sindaca Virginia Raggi, infatti, non si è interessata a tentare la successione alla capitale inglese. Quindi ora il capoluogo lombardo è in lizza insieme alle città di Austria, Danimarca, Irlanda, Olanda, Portogallo, Svezia e Ungheria. Ma perché l’ipotesi capitolina è tramontata la scorsa estate? Il governatore Nicola Zingaretti, stando a quanto riportato da AGI, avrebbe cercato più volte di raggiungere telefonicamente la sindaca Virginia Raggi per discutere della possibilità di spingere il governo a sostenere un’eventuale candidatura di Roma, ma il contatto non c’è stato e, quindi, il presidente della Regione ha scritto alla sindaca Raggi spiegando che «nel Lazio il comparto del farmaceutico e delle scienze della vita è tra i principali settori produttivi e di sviluppo». E, infatti, in questa regione il settore farmaceutico vanta oltre 22mila addetti, 300 aziende e 8 miliardi di export. Ospitare la sede dell’Agenzia Europea del Farmaco, con i suoi 700 dipendenti, era una grande opportunità di investimento, ma il Campidoglio non ha mai preso una posizione ufficiale sul dossier, anzi è emerso che la questione non rappresentava una delle priorità delle prime settimane del governo cittadino. I ricavi generati dall’indotto, però, sono molto interessanti: la città che vincerà questa sfida potrebbe diventare un vero e proprio hub farmaceutico, ma per Milano la concorrenza da sbaragliare è agguerrita.



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