Un importante monito contro le azioni e le politiche di Donald Trump è arrivato oggi dal Vaticano, nella persona del Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. Intervenendo a latere di un incontro sul magistero sociale della Chiesa in occasione dei 50 anni della Popolorum Progressio di Papa Paolo VI, il porporato ha risposto a lungo ai giornalisti sui temi dello sviluppo integrale della persona e sulle politiche internazionali che contradicono/sostengono questi principi. «C’è un po’ di preoccupazione, ma per fortuna ci sono anche voci contrarie, in disaccordo e contro; ci sono elementi della società americana che non sono d’accordo con le posizioni del presidente Trump», ha avanzato il cardinal Turkson. Il bando contro le immigrazioni da alcuni Paesi musulmani nel mondo ha incontrato, assieme alle decine provocazioni durante la Campagna Elettorale, il forte rifiuto della Chiesa ad una modalità di “aggressione” verbale e politica del genere; secondo il Cardinale però, il blocco imposto da alcuni giudici sparsi negli Stati Uniti mostra segnali su possibili azioni future di speranza. «Per fortuna anche negli Stati Uniti ci sono alcune voci che dissentono, voci contrarie, anche in disaccordo esplicito contro le posizioni di Trump. Il suo bando contro le immigrazioni è stato bloccato da un avvocato nelle Hawaii», riporta l’agenzia Sir con alcuni stralci delle risposte di Turkson.
«Si spera che, tramite i mezzi politici, mano a mano Trump stesso cominci un po’ a ripensare alcune delle sue decisioni», il prefetto cardinale del Vaticano è esplicito nei confronti della politica Usa del nuovo presidente, anche se nello stesso tempo si ritiene convinto che l’azione mitigatrice della Chiesa americana possa far davvero bene alle prossime politiche di Trump, magari smorzando alcuni punti molto aggressivi. Come ricorda Turkson, «diversi membri dell’episcopato americano si sono già espressi sugli argomenti e hanno preso posizioni diverse da quelle del presidente. E si spera che questo, mano a mano, possa avere qualche influenza sulla posizione del presidente». Il rifinanziamento degli armamenti, i tagli alle politiche di sviluppo e le teorie di Trump restano però un punto che spaventa la Chiesa intera, «il presidente, ha annunciato che gli armamenti devono essere rifinanziati: col nuovo budget si parla di sette miliardi di dollari per modernizzare gli armamenti dell’America. Questi sette miliardi devono venire da qualche altra parte, quindi si taglia l’assistenza allo sviluppo», ricorda il Cardinale pensando anche alle parole di Papa Francesco all’Onu qualche giorno fa sull’urgente dovere di tagliare i fondi delle armi che creano solo distruzione. La speranza però di poter cambiare davvero qualcosa è evidente nelle parole di Turkson che riporta anche un possibile esempio di come potranno avvenire i dialoghi con l’amministrazione Usa: «Si spera anche in questo caso sulla Conferenza episcopale americana che so che ha una forte lobby», conclude il cardinale davanti ai giornalisti: «si cercherà un pò di intervenire con tanti deputati e senatori, per cercare di condividere con loro il punto di vista della Chiesa su tutti i temi che riguardano lo sviluppo integrale delle persone».