San Guido di Pomposa, che verrà poi conosciuto col nome di san Guido, nasce a Ravenna nel 970 da una famiglia di classe modesta che si dedicava interamente al lavoro ed alla coltivazione delle proprie terre. Questo genere di vita non sembrava essere adatta a san Guido, il quale decise di intraprendere un percorso di studi mirato all’accrescimento personale. Il suo scopo era quello di poter ottenere un livello culturale che gli permettesse di poter vivere una vita leggermente migliore e soprattutto che gli conferisse la possibilità di poter evitare di dover affrontare stenti e sacrifici. Non è noto quali furono i primi studi che lo stesso san Guido decise di effettuare in giovane età: alcuni documenti e testimonianze storiche, riportate negli scritti del tempo, parlano di un san Guido che decide di dedicarsi alle arti liberali e solo in piccola parte agli studi della religione. Il futuro santo non aveva di certo intenzione di entrare a far parte del mondo ecclesiastico: per lui la sola cultura assumeva una priorità veramente unica che doveva essere sempre presente e che gli avrebbe permesso di poter migliorare il suo standard di vita. Ma col passare del tempo, oltre alla voglia sempre maggiore di ampliare le sue conoscenze in tema culturale, san Guido aveva una grande voglia di avvicinarsi al mondo ecclesiastico e scoprire meglio i vari concetti religiosi che aveva appreso semplicemente studiando. Per questo, attorno all’anno 1000, san Guido decise di cambiare completamente il suo approccio al mondo della Chiesa e di studiare per divenire un uomo che avrebbe diffuso la parola del Signore. 



San Guido decise quindi di effettuare un lungo pellegrinaggio verso la città di Roma, dove proseguì con maggior attenzione e desiderio di conoscenza i suoi studi nel campo ecclesiastico. Grazie al suo grande impegno fu investito della tonsura e decise poi di recarsi nella Terra Santa per poter apprendere meglio i concetti ecclesiastici. San Guido, una volta tornato in patria, divenne l’abate di un monastero, precisamente quello di San Severo: è il 1001 quando egli decide di vivere una vita come eremita sotto la guida dell’abate Martino che, dopo sette anni, lascia il ruolo di abate principale del monastero a san Guido. Sotto il suo controllo questo monastero altro non fece che divenire maggiormente conosciuto all’interno del mondo ecclesiastico e proprio durante questi anni, in Italia, il numero di monaci o comunque di persone che decidono di entrare a far parte del mondo ecclesiastico diviene sempre più maggiore. San Guido fece costruire anche diversi edifici che permisero alla popolazione locale di poter avere un luogo dove vivere: inoltre egli predicava la parola del Signore in maniera semplice, di facile comprensione anche a tutte le persone che non avevano ricevuto una cultura medio alta. Proprio questo gli permise di ricevere diverse donazioni, anche da diversi nobili, che gli consentirono di realizzare diverse strutture religiose e non.  San Guido morì a Fidenza nel 1046 durante un pellegrinaggio: proprio in questa città viene svolto un rito religioso in suo onore il 31 marzo, ovvero una processione che ricorda i lunghi viaggi che lo stesso Guido fece durante gli anni della sua vita. 



San Beniamino è festeggiato il 31 marzo: egli fu uno dei primi martiri romani che si oppose completamente alle teorie dei sovrani dell’impero, che volevano che le divinità venissero adorate da tutta la popolazione. Proprio questa sua opposizione non fece altro se non costargli la vita dato che lo stesso Beniamino si rifiutò diverse volte di andare contro i suoi principi religiosi, venendo torturato ed infine giustiziato pubblicamente.

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