Fino alla notizia ufficiale da parte delle autorità portoghesi, Filippo De Cristofaro, condannato all’ergastolo per l’omicidio del catamarano del 1988 non era ancora stato classificato come latitante – dopo la sua scarcerazione – e dunque nessuno era stato autorizzato alla sua ricerca. Da alcune ore le cose sono cambiate e dopo il “no” all’estradizione da parte del Portogallo, sono partire le nuove ricerche a carico dell’uomo oggi 63nne ritenuto il “re delle evasioni”. Il settimanale Giallo ha voluto ricordare tutte le tappe dell’intricata vicenda. Il 6 luglio 2017 fuggì dal carcere milanese di Opera, ma la sua latitanza durò appena un mese in quanto fu catturato in Olanda e trasferito nel carcere di Porto Azzurro, sull’Isola d’Elba. Nell’aprile 2014, in seguito ad un permesso premio fece perdere nuovamente le sue tracce. De Cristofaro dopo due anni di latitanza fu nuovamente acciuffato dalla sezione Catturandi della Squadra Mobile di Ancona su un treno diretto a Lisbona dove aveva trovato un lavoro saltuario. In quell’occasione era stato arrestato per possesso di un falso passaporto. Una volta scontata la pena per questo motivo, tuttavia, il killer del catamarano è stato rilasciato e da quel momento ha fatto nuovamente perdere le tracce di sé. Ufficialmente, come scrive il settimanale Giallo, la sua scarcerazione è dovuta “per decorrenza dei termini di custodia cautelare”. Tuttavia, le ultime indiscrezioni rivelano come ciò sia stato possibile anche per l’assenza della pena all’ergastolo in terra portoghese.



Si torna a parlare dell’omicidio del catamarano in merito ad una notizia clamorosa che riguarda Filippo De Cristofaro, il 63enne accusato di aver ucciso il 10 giugno 1988 la skipper Annarita Curina, al largo di Pesaro. L’uomo condannato all’ergastolo in via definitiva, come riporta Il resto del Carlino non sarà estradato dal Portogallo. La risposta delle autorità portoghesi è arrivata ufficialmente al dipartimento esecuzione pena della Procura di Milano solo nelle passate ore. Il “killer del catamarano”, come è stato ribattezzato De Cristofaro, era stato fermato vicino Lisbona lo scorso maggio e tornato libero ad ottobre. Gli uffici italiani, però, solo ora sarebbero venuti a conoscenza del “no” all’estradizione da parte del Portogallo. Un fatto assurdo giustificato dall’assenza nell’ordinamento portoghese della pena dell’ergastolo. Per tale ragione, stando alle ultime indiscrezioni sulla vicenda, le autorità avrebbero proceduto con la scarcerazione dell’uomo, arrestato su mandato di arresto europeo. A carico di Filippo De Cristofaro, ci sarebbero attualmente due mandati d’arresto europeo, rispettivamente uno legato alla condanna all’ergastolo per l’uccisione della skipper Annarita e l’altro per essere evaso dal carcere milanese di Opera. Le indagini per rintracciarlo, guidate dalla Squadra mobile di Ancona e coordinate dal pm di Milano Andrea Fraioli, sarebbero già ripartite dopo la clamorosa notizia della mancata estradizione. Al momento, come riporta Today.it, De Cristofaro sarebbe ovviamente irreperibile, ma potrebbe nuovamente finire in carcere nel caso in cui dovesse essere rintracciato al di fuori dei confini portoghesi. Conosciuto come il “re delle evasioni”, anche questa volta l’uomo avrebbe fatto nuovamente perdere le tracce di sé dopo l’uscita dal carcere portoghese dove ha scontato la pena per la detenzione di un passaporto falso. Crolla anche questa volta la speranza di poter essere estradato e di fargli così scontare la sua condanna all’ergastolo in Italia – salvo ulteriore evasione – per l’omicidio della 34enne Annarita, accoltellata sul suo catamarano, legata a un’ancora di 17 chili e gettata in mare.

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