Ancora un agguato in Calabria dove ieri mattina si è consumato l’omicidio di Domenico Stambè, un uomo 55enne del Vibonese freddato a colpi di fucile. Il delitto è avvenuto a Sant’Angelo di Gerocarne, contrada Rombolà, proprio nei pressi dell’abitazione della vittima. Una zona, come riporta La Gazzetta del Sud online, attraversata da tempo dalla lotta di mafia tra i Loielo e gli Emanuele. L’omicidio di Domenico Stambè è avvenuto quasi certamente nella notte tra venerdì e sabato: il cadavere dell’uomo è stato rinvenuto intorno alle 7:00 di ieri mattina. Almeno tre i colpi esplosi da un fucile caricato a pallettoni, di cui uno avrebbe colpito la testa del 55enne in modo mortale. Non si esclude però che la morte possa risalire a diverse ore dal ritrovamento del corpo della vittima. Per tale ragione, secondo gli investigatori, Domenico sarebbe stato ucciso in piena notte. Dopo il suo delitto, come riporta Lacnews24.it, è stata rinvenuta un’auto bruciata in una campagna poco distante dalla zona periferica nella quale il 55enne viveva da solo, a differenza della sua numerosa famiglia. Le Forze dell’Ordine sono state così chiamate a confermare o meno un presunto legame tra il fatto di sangue consumatosi precedentemente e il ritrovamento della vettura carbonizzata e non è escluso che il mezzo sia stato utilizzato dal commando poi in fuga. Per gli inquirenti, dunque, quello che si è consumato nel Vibonese nella giornata di ieri si delinea sempre di più come un delitto di mafia sebbene siano in corso le indagini al fine di fare maggiore luce sul giallo anche in virtù del fatto che la vittima dell’agguato avesse solo qualche piccolo precedente con la legge alle spalle. Dopo il ritrovamento del cadavere di Domenico Stambè sono state avviate una serie di intense perquisizioni nei casolari della zona con un massiccio dispiegamento di uomini e mezzi del Comando provinciale di Vibo Valentia.