Migranti, sempre più migranti.. il tema è ancora centrale nella politica economica e sociale d’Europa, con un’ombra e uno spettro neanche tanto nascosto che arriva però dagli Usa. Come riporta il collega Micalessin sul Giornale questa mattina, due fatti di questa settimana, se visti con la giusta distanza tra loro, mostrano qualche effettiva stranezza nella politica migratoria nei nostri confini. «Solo pochi giorni fa la Commissione Ue annunciava la necessità di espellere un milione di migranti illegali. Solo ieri in Sicilia ne sono sbarcati 1.500 recuperati grazie al solerte impegno delle navi soccorso gestite da organizzazioni umanitarie (Moas, Jugend Rettet, Stichting Bootvluchting, Médecins sans frontières, Save the children, Proactiva Open Arms, Sea-Watch.org, Sea-Eye, Life boat)», nota Micalessin, attento osservatore delle politiche internazionali. Insomma, queste società sono quasi tutte finanziate dal “filantropo” Usa George Soros che in questo modo punta dritto all’esatto e opposto volere di Bruxelles. Addirittura, racconta il collega, la “carità” assai interessata di Soros (anche se bisogna vedere verso dove tende questo interesse…) nello scorso settembre ha promesso investimenti da 500 milioni di dollari per favorire «l’arrivo dei migranti».



In che modo? I finanziamenti di Soros verso questo lungo cordone umanitario mirano a garantire il trasferimento nei nostri porti di migliaia di migranti illegali. «Un articolo pubblicato sul sito dell’organizzazione maltese Moas racconta il soccorso di 650 migranti recuperati nella notte tra il 21 e 22 novembre a venti chilometri dalle coste libiche e poi portati in Italia. Un’ esplicita ammissione di come la flotta umanitaria operi ampiamente dentro il limite di dodici miglia (22,2 chilometri) delle acque territoriali. Un limite entro il quale sarebbe obbligatorio riportare i naufraghi a terra anziché traghettarli fino alle ospitali coste italiane», si legge nel reportage. Cosa può esserci dietro al progetto di Soros di disattendere costantemente le politiche Ue e italiane sui migranti? Questo è il mistero, che ha notato anche il direttore di Frontex, Fabbriche Leggeri: «non è positiva la tendenza a soccorrere i migranti sempre più vicino alle coste libiche; questo incoraggia i trafficanti a stiparli su barche inadatte al mare con rifornimenti di acqua e carburante sempre più scarsi rispetto al passato». (Niccolò Magnani)  

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