Situazione allarmante a Ventimiglia, dove il sindaco avrebbe vietato la somministrazione di cibo e bevande nelle aree pubbliche sprovviste di autorizzazione. Solo i centri ufficiali, quindi, possono accogliere i migranti che, numerosi, arrivano in città ogni giorno. Ventimiglia è molto vicino al confine con la Francia e non rappresenta solo un centro di speranza, ma anche l’ultima spiaggia. Spesso, i migranti che cercano di superare il confine rimangono travolti dalle auto e mezzi pesanti lungo l’autostrada che collega il nostro Paese alla Francia, e nelle situazioni più felici ritornano indietro senza scarpe né cibo, né un tetto sotto cui dormire. Si rivoltano intanto i cittadini, così come le associazioni di volontari. Fra questi la Roya Citoyenne, che ogni giorno si apposta in luoghi diversi pur di aiutare chi si trova in difficoltà. A coloro che vengono colti in flagrante, viene commissionata una multa che può arrivare fino a 5 mila euro. I migranti rimangono quindi bloccati nel nostro territorio, a causa del rifiuto francese di accoglierli. “La situazione in Italia non è accettabile per noi”, riferisce alle telecamere un profugo, che si trova fra coloro che vengono aiutati anche dai commercianti. Il tutto di nascosto e con la consapevolezza di poter incorrere a sanzioni e problemi con le autorità. Fra questi anche don Rito Alvarez, che ha aperto le porte del centro per accogliere le famiglie – fra cui ci sono anche minorenni – sovvenzionando tutto con i soldi della Chiesa. Ribadisce intanto Enrico Ioculano, il sindaco di Ventimiglia, che l’ordinanza emessa “serve per evitare che certe persone o associazioni abusino della distribuzione di cibo”. Il tutto per avere un po’ di visibilità in più. A questo si aggiunge anche il degrado cittadino ed il blocco degli ingresso al campo d’accoglienza. 



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