Oggi il sindaco di Roma Virginia Raggi con un evento pubblico ha lanciato la nuova campagna “Atac – Non farti riconoscere, paga il biglietto” per provare ad ovviare ad uno dei mali cronici dei trasporti romani, ovvero l’evasione della tassa di viaggio (il normale biglietto dei mezzi). «Abbiamo lanciato oggi “Non farti riconoscere, paga il biglietto!”, una campagna contro l’inciviltà di chi non paga il ticket di bus e metro. Ecco il video con l’attore e doppiatore Francesco Pannofino che veste i panni di un controllore e ci ricorda l’importanza di quello che può sembrare un piccolo gesto ma che in realtà non è altro che un grande atto di rispetto verso la città e la nostra comunità», mostra su Facebook proprio il video-spot con Pannofino, il sindaco di Roma. «Stiamo cercando di invertire la rotta: ATAC ha potenziato la lotta all’evasione tariffaria riorganizzando il servizio ed aumentando in questi mesi i controlli. è stata attivata una task-force anti-evasione composta da 310 controllori. A questi si aggiungono, in funzione di deterrente, altri 75 addetti alla sorveglianza ai varchi delle linee metropolitane e ferroviarie. Ma non finisce qui: aumenteremo sempre più il numero dei controllori e presto ci sarà nelle metro la doppia timbratura, in entrata ed uscita – partiremo entro l’anno con la metro C.Dobbiamo riuscire a portare Roma alla normalità. E pagare il biglietto dell’autobus è una cosa normale. Come pagare il caffè al bar o il biglietto del cinema. Noi ce la stiamo mettendo tutta ma serve l’aiuto di tutti i cittadini», spiega il sindaco M5s.



La campagna lodevole non vede però una piena accezione della cittadinanza, se vogliamo essere eufemistici: «Da anni vengo a Roma per lavoro e quando prendo l’autobus sono sempre l’unica a timbrare il biglietto. Ho sempre pensato che fosse una vergogna enorme che nessuno paghi MAI… sai quanto guadagnerebbe la città se tutti fossero un po’ più civili? Ma sarà possibile in una città capitale d’Italia?», è uno dei tanti messaggi dei romani sotto il post della Raggi. Qualcuno si diverte anche a ritirare fuori una vecchia promessa fatta dalla sindaca quando ancora non lo era, «a non abbiamo detto che il biglietto lo deve controllare l’Autista? ..ah era in campagna elettorale!!! Ci volete portare una buona volta in Europa applicando anche a Roma le buone prassi?? Ah no..Roma è Roma.. proprio per questo non si può cambiare mai…ma il coraggio dove lo abbiamo lasciato nello slogan elettorale??? ..ah ecco ora capisco cosa significa “elettorale” ..che non vale». Vi sono anche alcune proposte, visto che l’opzione più controllori non sembra per nulla essere gradita dalla maggioranza dei romani, «Lasciamo stare gli esempi nordeuropei che sono distanti anni luce da noi, ma Buenos Aires, Rio de Janeiro e San Paolo hanno bus con i tornelli all’ingresso anteriore: se hai il biglietto sali, sennó scendi. Non ce vuole la scienza. E i bus arrivano ovunque e l’evasione non esiste. I controllori so una cosa ottocentesca». Durissimi gli ultimi commenti che si possono pubblicare (lasciamo perdere gli insulti, quelli non hanno neanche il diritto di essere considerati) dove la rassegnazione e quel sentimento di “tanto non cambierà mai nulla” sono ben visibili: «Andatelo a dire a zingari ed immigrati….e svegliate le guardie che a sentir loro non possono fare niente…..cioè in stazione ci stanno militari vigilanti e personale …..ma che ce stanno a fa se non fanno e dicono nulla?». 



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