Antonella Panarello sarà ospite di Pomeriggio 5 per parlare della sorella Veronica, condannata a 30 anni di reclusione per l’uccisione del figlio Lorys Stival. Non ha mai avuto dubbi sulla colpevolezza di Veronica Panarello, anche quando la sorella ha puntato il dito contro il suocero: «È stata lei, l’ho sempre detto. Le sue sono bugie. In passato ha persino incolpato mia madre» ha dichiarato tempo fa Antonella Panarello ai microfoni di Fanpage. A Quarto Grado ha, invece, ricostruito un incontro in carcere: «Quando sono entrata lei col suo divino mi ha detto di sedermi. Sin da piccola è stata viziata, aveva tutto quello che voleva. I figli non si toccano, per me deve pagare. Trent’anni sono pochi. La mia vita è cambiata in peggio, questa storia ci ha rovinato tantissimo. È difficile trovare lavoro: le persone non si fidano» (clicca qui per vedere il video). Oggi, invece, parlerà durante la trasmissione di Barbara d’Urso e inevitabilmente commenterà la richiesta di divorzio presentata da Davide Stival. Cosa aggiungerà a Pomeriggio 5?
La trasmissione di Rete 4, Quarto Grado, nella puntata della domenica ha incentrato ieri la sua attenzione sul caso di Veronica Panarello, condannata a 30 anni di reclusione in primo grado per l’omicidio del figlio Lorys Stival. A parlare, protagonista di una interessante intervista, è stato il marito (quasi ex) Davide Stival, il quale ai microfoni del programma Mediaset ha confermato di aver chiesto la separazione dalla donna attualmente in carcere. “Abbiamo inviato le pratiche da poco, quindi siamo in fase di divorzio”, ha dichiarato l’uomo. Davide non sarebbe a conoscenza della reazione avuta da Veronica Panarello alla notizia della separazione, ma è convinto di una sola cosa: “Deve essere fatto, punto e basta”. La donna avrebbe continuato a scrivere numerose lettere al marito e padre del piccolo Lorys Stival, ucciso il 29 novembre 2014, ma non le avrebbe mai risposto. “Non voglio più sapere nulla di lei… è tutto chiuso”: è questa la posizione irremovibile di Davide Stival, che ha spiegato anche il momento preciso in cui decise di “abbandonare” la moglie. “È stato dall’8 dicembre, quando c’è stato il fermo di Veronica, che ho cominciato a capire che lei c’entrava in qualche modo”, ha dichiarato al programma di Rete 4.
Bugie su bugie. Non ha dubbi Davide Stival, come ha affermato alle telecamere di Quarto Grado, riguardo alla linea strategica che starebbe tenendo ormai da tempo Veronica Panarello, a causa del continuo cambiamento di versione riguardo a quanto successo quel tragico giorno. Veronica e Davide Stival sono inoltre sul punto di concludere le pratiche di divorzio ed in questi mesi la madre di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, non avrebbe risposto ad alcuna delle sue lettere, così come alle richieste, anche pregresse, di dire finalmente la verità sulla morte di Lorys Stival. Riguardo al video, mostrato dalla stessa trasmissione oltre un mese fa, in cui Veronica Panarello canta e si mostra sconnessa dalla realtà, Davide Stival ha rivelato che in tanti anni di matrimonio non l’ha mai sentita cantare una sola volta. A dimostrazione del fatto che si tratterebbe solo di una messinscena.
A settimane di distanza dalla condanna di Veronica Panarello, per l’omicidio del figlio Lorys, parla per la prima volta il marito Davide Stival. Ripercorre le tappe del suo rapporto con la moglie, fino alla morte del figlio. “Non era una condizione familiare tranquilla, sua mamma l’aveva mandata via di casa”. Un rapporto come tanti altri, poi le nozze e la nascita dei figli. Non poteva immaginare in quel momento, sottolinea, che cosa sarebbe successo dopo. “Mi manca Lorys, non di certo lei”, continua perentorio in un’intervista di Quarto Grado, definendo come “scenate” la disperazione di Veronica Panarello, così come l’incidente che, secondo la donna di Camerina, avrebbe portato alla morte il piccolo Lorys. Non esclude tuttavia Davide Stival, la possibilità che la moglie una volta libera possa essere pericolosa sia per gli altri che per l’altro figlio che hanno avuto durante il matrimonio. La Panarello avrebbe inoltre insistito, subito dopo la finta scomparsa del bambino, perché facessero un viaggio. Clicca qui per vedere l’intervista di Davide Stival a Quarto Grado.
Cresce l’attesa in vista del processo d’Appello che vedrà protagonista Veronica Panarello, la giovane mamma di Santa Croce Camerina, accusata di aver ucciso il figlio Lorys Stival. Ne sono certi la Procura di Ragusa ed il gup Andrea Reale, il quale lo scorso 17 ottobre ha emesso la sentenza di condanna, al termine del processo di primo grado, condannando la donna a 30 anni di reclusione. Il massimo della pena, calcolato sulla base del procedimento con rito abbreviato scelto dalla sua difesa rappresentata dall’avvocato Francesco Villardita e che ora promette nuovi colpi di scena nel corso dell’Appello che si svolgerà nei prossimi mesi. Le ultime novità su Veronica Panarello, rese note dal sito web UrbanPost.it, si basano su un nuovo quesito: la presunta assassina di Lorys Stival era sola in casa la mattina del 29 novembre 2014, quando il bambino fu ucciso? Un interrogativo che potrebbe aprire la strada a nuove quanto inquietanti verità e del quale sarebbe convinto l’avvocato Villardita, intervenuto nei giorni scorsi alla trasmissione di Rai1, La vita in diretta. A sua detta, infatti, la sua assistita non era affatto sola nella sua abitazione di Santa Croce Camerina e sulla dimostrazione di questo aspetto potrebbe incentrarsi il processo d’Appello. Ma cosa avrebbe portato a questa convinzione? A detta del legale, mentre Veronica Panarello tornava a casa, la mattina del delitto del primogenito di appena otto anni, non era da sola neppure nella sua auto. Lo proverebbe una consulenza tecnico-scientifica prodotta dalla difesa e che mostrerebbe “l’esistenza di una persona nel sedile posteriore lato guida dell’auto guidata dalla Panarello”. Villardita ha poi ribadito ancora una volta quelle che sono le “palesi contraddizioni” emerse nella relazione depositata lo scorso 14 febbraio dal gup Andrea Reale e contenente le motivazioni della sentenza di condanna a carico di Veronica. A detta della difesa, infatti, la prima grande contraddizione avrebbe a che fare con l’ipotesi della sindrome di Medea della quale la Panarello sarebbe affetta e che mal si concilia con l’affermazione di “lucida assassina” attribuita alla sua assistita. Non solo: il giudice dell’udienza preliminare, nel commentare l’omicidio di Lorys Stival avrebbe parlato di “dolo d’impeto”, ma in questo caso, secondo l’avvocato Francesco Villardita, non troverebbe alcuna giustificazione il precedente sopralluogo nel canalone, dove il corpo del piccolo fu nascosto dopo il suo omicidio, né le pulizie domestiche da parte di Veronica Panarello nei momenti successivi all’uccisione del figlio.