Continua a far discutere il caso di Carlotta Benusiglio, la stilista trovata impiccata ad un albero a Piazza Napoli, a Milano, il 31 maggio 2016. Le circostanze della morte, che secondo il pm Antonio Cristillo erano da attribuire ad un suicidio, non hanno convinto il nuovo giudice che si occupa del fascicolo, Gianfranco Gallo, che per questo ha deciso di riaprire l’inchiesta. In questo senso può essere importante recuperare le testimonianze dei sanitari che quella mattina per primi si trovarono di fronte al corpo senza vita della 37enne. Uno di loro, a distanza di pochi giorni dall’accaduto, intervistato da La Repubblica confessò tutte le sue perplessità:”Ho visto la ragazza impiccata, era in piedi appoggiata con le spalle all’albero, ma il peso del suo corpo era sostenuto dai suoi piedi, e questa cosa a noi è sembrata strana. Siamo rimasti lì a farci un po’ di domande. Il corpo, a un certo punto, anche a livello di riflessi condizionati, in una situazione di soffocamento tira calci per terra, ha degli spasmi. Le gambe dovevano essere tese in avanti, coi piedi in avanti. Invece noi l’abbiamo trovata che si reggeva sulla sue gambe. Non so come sia possibile”.



Il caso di Carlotta Benusiglio, stilista 37enne di Milano trovata morta, impiccata ad un albero, all’alba del 31 maggio scosso è tutt’altro che chiuso. Di recente, infatti, la famiglia della donna ha avuto la prima bella notizia dall’inizio del giallo, ovvero l’ok da parte del nuovo giudice a proseguire con le indagini sulla morte di Carlotta, inizialmente bollata come suicidio, sebbene gli stessi familiari si siano sempre opposti con forza. Nella puntata di ieri della trasmissione di Rai 3, Chi l’ha visto 12.25, la morte di Carlotta Benusiglio ha occupato un ampio spazio che ha visto anche l’intervento della sorella Giorgia, in prima linea al fine di dimostrare come dietro la fine terribile della stilista ci sia dell’altro rispetto alla semplice idea di suicidio. Questo “altro” potrebbe essere legato al contenuto di una cartella shock rinvenuta sul pc della donna morta e che rivelerebbe un passato – neppure tanto remoto – a base di violenza con protagonista Marco Venturi, l’uomo 40enne con il quale da tempo portava avanti una relazione burrascosa. L’alternanza di affetto e violenza è emersa anche da una mail scritta dalla stessa Carlotta Benusiglio nella quale confermava le liti, la corsa in ospedale per un timpano lacerato, lividi e ferite sparse su tutto il corpo. La mail, insieme agli scatti delle botte subite e ai relativi referti medici sono stati ritrovati nella cartella denominata “M” sul computer della stilista. Anche la sera precedente alla sua morte, tra Carlotta e Marco sarebbe esplosa l’ennesima lite: dopo una serata passata per locali, qualcosa era andata storta. L’auto dell’uomo fu ripresa dalle telecamere tra le 2.41 e le 2.44 sotto casa della donna, ma non si comprende se qualcuno dei due entrò o meno nell’appartamento. Successivamente la coppia fu ripresa in una via limitrofa intenta ancora a litigare al punto da richiedere l’intervento di una pattuglia dell’Esercito. Un particolare importante che ha aperto a non pochi dubbi ha a che fare con il mazzo di chiavi di casa di Carlotta, in possesso di Marco Venturi. La donna, dunque, non sarebbe potuta rientrare nel suo appartamento. Alle 4 di notte, le telecamere in prossimità dei giardini riprendono una macchina identica a quella di Marco; 15 minuti dopo l’uomo si trova a una farmacia a 2 chilometri da lì. Da quel momento in poi l’uomo fa perdere le sue tracce fino all’alba, quando Marco rincasa. Dalle 4:20 alle 5:17 vi è un buco dove non si sa che cosa abbia fatto Venturi. E’ una coincidenza il fatto che proprio a quell’ora si crede possa essere morta Carlotta Benusiglio? Questo è solo uno degli interrogativi della sorella Giorgia, intervenuta anche in diretta alla trasmissione di Rai 3. La ragazza insieme alla sua famiglia non ha mai creduto alla tesi del suicidio della sorella, la quale ha ribadito i tanti conti che ancora non tornano nell’intera vicenda, sulla quale sperano finalmente possa essere fatta luce con le nuove indagini in corso. I punti oscuri sui quali la famiglia di Carlotta ha insistito con la procura sono numerosi, a partire dal fatto che Marco Venturi, sul quale naturalmente ricadono i maggiori sospetti, sia stato sentito due volte. Di recente però si è avvalso della facoltà di non rispondere, “un’altra cosa che a noi torna strano, non riusciamo a capire come mai”. A detta di Giorgia Benusiglio, infatti, questa avrebbe potuto rappresentare l’occasione per chiarire la sua posizione in modo definitivo. La ragazza ha poi ribadito le tante contraddizioni nel racconto del 40enne, dalla visita in farmacia alla lite – per il quale non sarebbe stata affatto violenta – fino alla questione delle chiavi, che secondo Marco, Carlotta avrebbe lasciato nella sua auto.

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