La morte della guardia giurata uccisa a Siracusa da un colpo di pistola sparato dalla sua stessa arma, una calibro 7,65, sembra rientrare a tutti gli effetti nella sfera del tragico incidente. Per escludere ogni dubbio in giornata, come riportato da newsicilia.it, avrà luogo l’autopsia sul corpo di Calogero Massimo Giuliana, 47 anni, deceduto il 3 marzo scorso all’interno della raffineria Esso di Augusta al termine di un inseguimento. Ad essere iscritto nel registro degli indagati come “atto dovuto” è stato il collega che insieme a lui quella notte stava cercando di bloccare i ladri, Pierpaolo Vasques, che pur soccorrendolo immediatamente non è stato in grado di evitarne la morte. Da quanto filtra da ambienti investigativi, pare che il proiettile, una volta penetrato nella parte sottostante l’orecchio, abbia proseguito verso l’alto fermando la sua corsa nella zona superiore della fronte, senza però fuoriuscire.
Secondo le prime indagini, Massimo Calogero Giuliana, una guardia giurata di Siracusa di 47 anni, si sarebbe sparato in modo accidentale. L’episodio, infatti, sarebbe avvenuto mentre scendeva dall’auto di servizio, ma il colpo, partito per errore, lo ha raggiunto alla testa e lo ha ucciso. In quel momento, a bordo del veicolo si trovava anche un collega, che in queste ore è stato interrogato dagli inquirenti. Immediata l’apertura delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Siracusa, che ha richiesto al medico legale Francesco Coco, di eseguire l’autopsia sul corpo di Massimo Calogero Giuliana. Le analisi verranno effettuate nella giornata di oggi, e potranno chiarire se il colpo che ha raggiunto la guardia giurata in un punto molto vicino alla nua, sia partito davvero in modo accidentale. Per ora, il partner della vittima, sottolinea La Sicilia, è sotto indagine per atto dovuto e non perchè ci siano effettivamente indizi a suo sfavore. In base alle prime ricostruzioni di Augusta, il 47enne sarebbe rimasto ucciso durante l’inseguimento di due ladri che stavano cercando di rubare in un cantiere edile. Nella concitazione di quei momenti, Massimo Calogero Giuliana ha imbracciato l’arma, con il colpo in canna, ed avrebbe cercato di aprire la portiera con la stessa mano in cui teneva la pistola.