Le città italiane attendono con timore la giornata di sciopero che si scatenerà domani, 8 marzo 2017: dai mezzi ai treni, fino a tutti gli uffici pubblici, rischiano la paralisi. Non è da meno la città di Bologna, che proviamo ad approfondire nella nostra luna marcia di avvicinamento allo sciopero globale e selvaggio di domani. Le donne scioperano anche a Bologna, dove al grido di “Lotto Marzo” scenderanno in piazza per una mobilitazione globale promossa dal Movimento Internazionale delle donne. Lo slogan è lanciato: “Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo!”. Uno sciopero che ha trovato ‘copertura’ a livello sindacale per 24 ore (Usi, Slai Cobas per il sindacato di Classe, Cobas, Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb) e per otto ore dalla Flc-Cgil (Scuole e dintorni). A rischio, bus e corriere lungo tutta la giornata, dalle ore 8.30 alle ore 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio. Non solo, come riporta Il Resto del Carlino, «le biglietterie Tper e gli sportelli Tper di via San Donato 25, attivi per il rilascio di contrassegni per le aree regolamentate dal Piano Sosta, potranno essere chiusi o subire una riduzione dei servizi nel corso dell’intera giornata». Insomma, non sarà un venerdì, ma rischia di essere un vero mercoledì da incubo…
Lo sciopero dei mezzi e dei trasporti che domani avverrà in tutta Italia per la protesta contro la violenza sulle donne non poteva non provocare un intervento del ministro Valeria Fedeli, titolare Miur e da sempre molto attenta alle tematiche di difesa e promozione delle donne e di ogni possibile “minoranza”. Intervenendo a Tg Com 24, il ministro dell’Istruzione ha commentato lo sciopero dell’8 marzo che domani riguarderà molte donne su mezzi, trasporti, ma anche ospedali e appunto scuole; «Mi dispiace che non si sia costruito un confronto su proposte per proseguire nell’azione che superi ogni forma di discriminazione verso le donne. L’adesione allo sciopero è parziale e questo anche dispiace perchè il tema delle violenze contro le donne è un tema generale che riguarda donne e uomini».
La protesta di domani non vedrà lo sciopero solo per trasporti e uffici pubblici: i disagi per le manifestazioni anti-violenza donne e discriminazioni su parità di genere metteranno a rischio anche il mondo della scuola, che torna “in piazza” dopo la lunga stagione autunnale di classici scioperi generali. Per l’8 marzo aderisce tra i sindacati maggiori della scuola “solo” la Flc-Cgil, che però è anche la sigla più grande e con il maggiore numero di insegnanti iscritti. Per questo motivo molte lezioni rischiano di saltare con la protesta globale dello sciopero 8 marzo che rischia seriamente di mettere sotto paralisi alcune città italiane. la confederazione guidata da Susanna Camusso, la quale ha detto che ogni comparto si regolerà come crede meglio (nella PA ha aderito, assieme ai lavoratori della Conoscenza, solo il comparto dei Beni Culturali). Poi ci saranno le altre “sigle” in piazza contro la violenza sulle donne per lo sciopero considerato globale: Usi, Slai Cobas, Cobas, Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb.
Lo sciopero di domani, 8 marzo 2017, assume una valenza doppia visto che arriva nel giorno della Festa della Donna 2017. A partecipare alla mobilitazione, indetta dal movimento americano Womens on March, è anche l’associazione italiana “Non una di meno”, che ha scelto di spiegare le 8 ragioni per cui molte donne del nostro Paese domani scenderanno in piazza o comunque non andranno a lavoro. La prima è che “la risposta alla violenza è l’autonomia delle donne”; la seconda sostiene invece che “senza effettività dei diritti non c’è giustizia né libertà per le donne”. La terza dichiara che “sui nostri corpi, sulla nostra salute e sul nostro piacere decidiamo noi”, mentre la quarta si concentra sul fatto che “se le nostre vite non valgono non produciamo”. Anche la quinta ragione è incisiva:”Vogliamo essere libere di muoverci e di restare, senza frontiere”. La sesta motivazione invece è quella per cui “vogliamo distruggere la cultura della violenza attraverso la formazione”. Le ultime due non sono meno importanti: “Vogliamo fare spazio ai femminismi nei movimenti e costruire spazi politici e fisici transfemministi e antisessisti” e “rifiutiamo i linguaggi sessisti e misogini”.
Giornata di attesa per il maxi sciopero dei mezzi, treni e anche aeri che domani 8 marzo 2017 coinvolgerà praticamente tutti i principali snodi d’Italia. Lo sciopero non riguarderà solo l’Italia e soprattutto prende dentro motivi diversi dalla protesta per il servizio pubblico e i contratti di categoria per i trasporti; infatti è stata promossa in tutto il mondo dal “Movimento Internazionale delle Donne” e rilanciato in Italia dal movimento “Non una di meno” la protesta contro la violenza di genere. In particolare, sono i treni a mettere maggiormente sotto sforzo e disagio i pendolari italiani che per 24 ore potrebbero incappare in notevoli problemi negli spostamenti consueti. Per quanto riguarda Trenitalia, dalle ore 00.00 alle ore 21.00 di mercoledì 8 marzo 2017 è stato indetto uno sciopero nazionale del personale del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Le Frecce circoleranno regolarmente. I treni regionali potranno subire ritardi, cancellazioni o variazioni. Sarà garantito il collegamento tra Roma Termini e l’aeroporto di Fiumicino con il servizio “Leonardo Express” o con autobus sostitutivi. Situazione precaria anche su Italo, dove i principali snodi saranno coperti ma non potranno essere garantiti tutti gli spostamenti e le tratte in funzione della società Ntv. Il consiglio è sempre lo stesso come in altri casi passati di sciopero generale: il nostro sito per gli aggiornamenti approfonditi, gli account social dei principali servizi che domani sciopereranno per aggiornamenti in tempo reale, come Trenitalia, Trenord e Italo per il mondo treni, Atac, Atm e le principali aziende di trasporti delle città interessate dallo sciopero “selvaggio”.
Sciopero dei mezzi e dei treni, ma anche degli aerei per la giornata dellaFesta della Donna: l’8 marzo si prospetta essere un incubo per i viaggiatori e pendolari di tutta Italia visto che 24 ore di sciopero è indetto praticamente da tutte le sigle sindacali più importanti, con il rischio di paralizzare il traffico cittadino e ferroviario di tutto il Paese. Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati Usi, Slai Cobas, Cobas, Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb, Flc e Cgil in concomitanza con la “festa della donna” e avrà una durata di 24 ore. Settore treni in difficoltà, con Trenitalia che ha comunicato che lo sciopero inizierà a mezzanotte di martedì 7 marzo e si concluderà alle 21 dell’8 marzo. Trenitalia ha comunicato che potranno esserci cancellazioni e ritardi su tutte le linee, mentre sarà garantito il servizio delle Frecce. Italo e Trenord coinvolte anche loro nello sciopero, con il servizio del trasporto lombardo che ha cominciato come i treni a lunga percorrenza e il servizio Regionale, Suburbano e Aeroportuale potrebbero subire ritardi, variazioni e cancellazioni. Da ultimo, lo sciopero generale potrebbe coinvolgere anche il settore aerei, anche se al momento non si sanno dettagli maggiori rispetto alla protesta di alcuni settori dalla mezzanotte di martedì 7 marzo alle 23.59 di mercoledì. Non si conoscono ancora i voli che saranno cancellati ma saranno garantite delle fasce orarie in cui gli aerei viaggeranno sicuramente: dalle ore 7 alle 10 e dalle ore 18 alle 21. Scioperi dei mezzi anche nelle principali città con il trasporto pubblico che rischia una forte paralisi nella giornata di domani: Roma e Milano quelle più sotto l’occhio del ciclone visto che ogni giorno consentono lo spostamento di milioni di persone verso e nella metropoli; Secondo ATM, l’azienda dei trasporti della città di Milano, sono previsti ritardi e cancellazioni dalle 8.45 alle 15.00 e dalle 18.00 al termine del servizio. A Roma lo sciopero riguarderà bus, tram, metropolitane gestite da ATAC, le ferrovie Roma-Civitacastellana-Viterbo e Roma-Lido e le linee periferiche gestite dalla società Roma Tpl. Sono comunque previste delle fasce di garanzia fino alle 8.30 e dalle 17 alle 20. Bus, metro, tram potrebbero dunque subire molte limitazioni e cancellazioni anche dell’ultimo minuti, come ipotizzano alcune sigle sindacali che non fanno dunque presumere un mercoledì particolarmente facile per il trasporto in Italia.