È scoppiato un caso diplomatico sulla sorveglianza della villa di Adriano Celentano. Il sindaco di Pescate ha contestato la massiccia presenza di carabinieri per presidiare la residenza del cantante: «Il territorio è scoperto, gli altri cittadini sono penalizzati e questo non è corretto». Si è così aperto il dibattito sulla disparità di trattamento delle forze dell’ordine: ci sono cittadini di prima e seconda fascia? I potenti vengono protetti maggiormente?
L’attenzione rivolta alla vicenda denunciata da Adriano Celentano non è stata accolta di buon grado da tutti: «Galbiate fa parte di una circoscrizione che comprende cinque Comuni con un totale di 25 mila residenti. L’unica caserma dei carabinieri di riferimento, per tutti, è quella di Olginate, che può contare su otto militari dell’Arma. È evidente che, se tutti o quasi vengono impiegati per garantire la sorveglianza della villa di Celentano, il territorio resta sguarnito» ha dichiarato il sindaco di Pescate, Dante De Capitani, come riportato dal Corriere della Sera. Quello dei furti nelle abitazioni è un problema molto sentito nella zona e che quindi tocca molte persone: i residenti, di conseguenza, sono molto preoccupati. «Non è giusto creare differenze tra il personaggio famoso e gli altri, qui si parla di sicurezza» ha aggiunto De Capitani.
La presenza di Adriano Celentano e della sua famiglia comunque non aveva mai creato problemi e polemiche di questo tipo, ma ora la situazione è cambiata e servono interventi diversi: potrebbero essere impiegati, ad esempio, addetti alla sorveglianza o utilizzate misure di protezione che non penalizzano gli altri cittadini. «Non sono mai stati previsti però interventi simili a quelli messi in atto a casa di Celentano. Non ci sono cittadini di serie A e di serie B, non è giusto» ha spiegato il sindaco di Pescate, che vuole risposte.
Il comandante provinciale dei carabinieri di Lecco, il tenente colonnello Pasquale Del Gaudio, non ha risposto pubblicamente al primo cittadino, ma non è da escludere un chiarimento faccia a faccia. Il militare dell’Arma, però, ha fatto capire che i dispositivi di sicurezza e la gestione della sorveglianza della villa di Adriano Celentano non sono materia di competenza del sindaco.