Una nuova iniziativa in Liguria, con la giunta di Giovanni Toti che copia quanto accade già in Lombardia e Veneto, ovvero il divieto di accesso agli uffici pubblici, con ospedali inclusi, alle donne che indossano il burqa. Si tratta del velo integrale che copre anche gli occhi delle donne, la vicepresidente e assessore alla Salute, Sonia Viale, spiega che questa iniziativa è stata voluta dalla Regione a tutela delle donne, per un chiaro ‘no’ alla discriminazione simboleggiata dall’uso del burqa. Proprio in occasione della festa delle donne si è scatenata una polemica tutta politica anche se in diverse parti d’Italia in determinati luoghi pubblici è stato vietato l’ingresso ad indumenti che coprono integralmente il volto, come un casco da moto o il burqa. Il primario dell’ospedale Galliera, Paolo Cremonesi ha spiegato che non ha mai visto una donna col il burqa entrare nella struttura, ed i medici non possono negare ogni tipo di cura per motivi etnici o religiosi.
Il leader della Lega, Mattia Salvini, appoggia pienamente la proposta della vicepresidente e assessore alla Salute, Sonia Viale, a vietare il burqa negli ospedali. Secondo Salvini si tratta di un’iniziativa concreta per la tutela della libertà, della dignità, dell’indipendenza e della sicurezza delle donne”, mentre dall’opposizione del Partito Democatico prende parola il capogruppo Raffaella Paita: “Tutti devono essere curati in un ospedale, se si vuole vietare il burqa non bisogna cominciare da quei luoghi, alimenterebbe solo tensione”. Ogni parte politica dice la sua, per il Movimento Cinque Stelle si tratterebbe di una delibera che “invece di estendere i diritti delle donne, li riduce ulteriormente”. Alla fine il presidente della Regione, Toti, decide di precisare che le cure sanitarie verranno come sempre garantite a tutti ma “il burqa è il peggior simbolo della sottomissione della donna all’uomo, quindi il regolamento sarà applicato nelle strutture sanitarie e in tutti gli uffici pubblici regionali della Liguria”.