Il Superiore dei Gesuiti, Padre Arturo Sosa, contesta il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In un’intervista all’agenzia di stampa Ansa, Padre Sosa ha infatti attaccato la politica di costruzione dei muri, dopo l’annuncio del presidente Usa nei confronti del Messico, definendola “inumana e inutile”. Non solo la costruzione del muro al confine con il Messico ma anche il bando di Trump contro i cittadini di sei Paesi musulmani, sono “contro i valori degli americani e i valori dei cristiani”, afferma il Superiore dei Gesuiti. Inoltre la possibilità di dividere i figli dalle madri entrate irregolarmente negli Stati Uniti “è contro la radice della società americana, e diciamo dell’umanità”, secondo Padre Sosa. Sul rapporto tra Islam e terrorismo, Padre Sosa, sottolinea che “cercare di identificarli è una pazzia perché i musulmani di buona fede e persone di grande umanità che sono musulmane ce ne sono milioni. E terroristi ce ne sono di religione musulmana, atei, e pure cristiani. E allora cercare di fare questa identificazione tra una religione o una razza e il terrorismo mi sembra che sia veramente una manipolazione del fenomeno così complesso del terrorismo in questo momento nel mondo. E così non si trova il modo di combatterlo effettivamente”.
Padre Arturo Sosa vede “un grande rischio di tornare a regimi autoritari, dittatoriali” con l’avanzare dei “populismi”: non si tratta però, per il Superiore dei Gesuiti, proprio di “populismi” ma di “personalismi”: “sono persone individuali che provocano un tipo di leadership che muove la gente, o che usa i sentimenti di paura, o nazionalisti, o religiosi – come il conflitto con l’Islam – per muovere la gente. Ma non sono movimenti con radici popolari, per niente: usano emozioni popolari per avere poteri personali”.