Un simpatico ma possibile parallelismo si potrebbe condurre tra le ultime decisioni del sindaco Virginia Raggi e un caso divenuto poche settimane fa virale in pochissimo tempo e avvenuto al supermercato Lidl di Follonia. il tema? Beh ovviamente il rovistaggio tra i rifiuti, la spazzatura fuori da negozi e supermercati e il possibile reato contro la gestione dei rifiuti urbani (tra l’altro a Roma uno dei problemi annosi tutt’ora non risolti). È di oggi il deciso giro di vite della sindaca M5s contro chi rovista tra cartoni, cassonetti come rom, clochard e simili: «Il rovistaggio dei rifiuti non è contemplato dal vigente regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani ed è possibile perseguire la condotta di chi commette l’abuso solo se tale attività è poi seguita da un concreto abbandono dei rifiuti nel suolo pubblico e solo se la Polizia locale coglie in flagranza l’autore del reato. Questa assenza è estremamente deprecabile». Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi rispondendo ad un’interrogazione del consigliere di Fdi Francesco Figliomeni in Assemblea Capitolina: in pratica la Raggi richiede a gran voce un reato specifico come quello del rovistaggio, «prevedendo il divieto di tenere alcuni comportamenti, tra cui rientra il rovistaggio, nonché il trasporto anche tramite l’utilizzo di mezzi mobili consenta di avere un adeguato apparato sanzionatorio, ci stiamo muovendo innanzitutto a livello regolamentare per disciplinare una fattispecie che oggi non è prevista», spiega la Raggi. Ma ci sarà dunque effettivamente un nuovo reato per questo tipo di “usanza” e soprattutto si potrà arrivare l’arresto per chi pratica il “rovistaggio” nudo e crudo? Temi aperti per la Raggi e la sua giunta che intende combattere il fenomeno in un modo non molto distante da quanto avvenuto, nella sostanza, a Follonica. Vediamo come…



È di sole poche settimane fa la notizia dei dipendenti Lidl di Follonica che beccando due rom a rovistare nei cassonetti delle spazzatura, hanno deciso di chiuderle nello stesso gabbiotto dei rifiuti filmando il tutto e postando su Facebook l’intero accaduto. La procura di Grosseto sta indagando su tre uomini italiani dipendenti della catena tedesca di supermercati Lidl; sono accusati sequestro di persona per aver rinchiuso due donne rom. Nel video, che ha causato la denuncia, i dipendenti Lidl canzonano le donne ricordando che “è vietato entrare nella zona rotture”, facendo divenire le immagini virali e scatenando un putiferio assolutamente giustificabile per l’attacco compiuto contro le donne intente a rubare. Ecco, resta chiaro come i due casi sono da tenere lontani per quanto riguarda la forma del caso: i dipendenti di Follonica hanno sbagliato infatti nel filmare e chiudere le donne rom in gabbia, quando avrebbero invece potuto e dovuto denunciare il fatto chiamando le Autorità. Resta però la sostanza, con la sindaca Raggi che ha lanciato l’idea con il possibile nuovo reato di “rovistaggio” che proverebbe a combattere da più vicino il fenomeno dell’accattonaggio e dei micro-furti. Il caso che era diventato politico – con l’accusa di razzismo condotta contro i due dipendenti Lidl coinvolti – ora non potrà esimersi dall’esserlo anche per la decisione della Raggi, che non risulta né leghista nè tantomeno di Fratelli d’Italia. Ma siamo così certi che si userà la stessa misura e giudizio anche su questo caso? (Niccolò Magnani)

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