Svolta ancora sul piano giuridico con una nuova sentenza storica: adozione di minori riconosciuta per la prima volta ad una coppia di papà gay. La sentenza del tribunale di Firenze riconosce così una nuova e storica decisione a pochi giorni dalla notizia del Tribunale di Trento che ha sentenziato su una coppia omosessuale che si è vista riconosciuta la paternità di due gemelli ottenuti da una madre surrogata in Canada: questa volta però l’adozione arriva senza alcun legame biologico con nessuno dei due padri. In questo senso, l tribunale per i minorenni di Firenze ha accolto la richiesta di riconoscimento dell’adozione di due bambini, tra loro fratelli, pronunciata da parte di una Corte britannica a favore dei due papà. Quest’ultimi da tempo vivevano nel Regno Unito; in particolare modo, non si tratta dunque di un diritto conferito ad una coppia gay di cosiddetta stepchild adoption – ovvero quanto un partner adotta il figlio biologico dell’altro – ma di una completa adozione intesa comunemente senza legami biologici tra i nuovi genitori e i minori.



Il tribunale di Firenze ha riconosciuto in questo modo «l’interesse superiore del minore a conservare lo status di figlio, riconosciutogli da un atto valido in un altro Paese dell’Unione Europea», si legge nelle motivazioni immediate della sentenza storica avvenuta oggi in Toscana. Come riporta l’Ansa, il mancato riconoscimento in Italia del rapporto di filiazione esistente nel Regno Unito, determinerebbe una “incertezza giuridica” che pregiudicherebbe l’identità personale dei minori. La storia di questi due italiani residenti in Gran Bretagna parte con una richiesta degli stessi all’avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lanford che in Italia cura casi del genere e che ha di fatto promosso l’azione dei due conviventi gay. Una richiesta mai ottenuta prima, ovvero la trascrizione dei provvedimenti emessi dall’Autorità straniera a cui consegue per i figli il riconoscimento della cittadinanza italiana e del medesimo status e dei medesimi diritti riconosciuti nel Regno Unito. Le motivazioni e la decisione del tribunale è stata piuttosto complessa e complicata ma è giunta ad accogliere la richiesta dei due ora nuovi genitori: «La disposizione normativa prevede che l’adozione pronunciata dalla competente autorità di un Paese straniero ad istanza di cittadini italiani che dimostrino di avere soggiornato continuativamente nello stesso e di avervi avuto la residenza da almeno due anni, viene riconosciuta ad ogni effetto in Italia purché conforme ai principi della Convezione dell’Aja 29 maggio 1993», riporta il sito web di TgCom 24.

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