Anche la Polizia ferroviaria, come riportato da Rainews, smentisce che il 13enne morto a Soverato si stesse facendo un selfie davanti al treno in compagnia di due amici. Sono proprio i due ragazzi che erano con Leandro Celia ad averlo escluso, secondo quanto riferito da Barbara Caccia della Polfer. “I ragazzi stavano attraversando il ponte ferroviario pensando che fosse la strada più diretta per arrivare al centro di Soverato”, ha affermato l’agente che ha aggiunto: “Il cellulare della vittima è stato sequestrato. Ma, stando alle prime ricostruzioni,non sembra che i tre stessero facendosi foto con gli smartphone”. Le indagini su quanto accaduto sui binari a Soverato sono quindi in corso per stabilire che cosa stessero facendo i tre ragazzi in quel punto: secondo un prima ricostruzione dei fatti era emerso che i tre giovani stessero facendo a gara di selfie aspettando proprio l’arrivo del treno per scattarsi le foto con il cellulare.
Non si sarebbe trattato di un salire estremo, ma di una semplice passeggiata finita in tragedia: il caso di Leandro Celia morto travolto da un treno e dei due amici sopravvissuti a Soverato sta facendo il giro del web oltre che delle cronache nazionali. Poco fa intervistata sul luogo della tragedia, l’avvocato di uno dei due ragazzini sopravvissuti ieri sera smentisce le prime ricostruzioni fatte dalla stampa e dagli inquirenti. «Nessun selfie estremo, lo dico nella maniera più categorica, è una falsità. Voglio smentire che si trattasse di un selfie estremo, stavano facendo una passeggiata. Sono ragazzi normalissimi, nessun disagio, la vivacità tipica dei tredicenni». L’avvocato Eliana Corapi a Rai News 24 racconta come i due ragazzi passavano da li per andare poi sulla spiaggia di Soverato: una fatalità su cui gli inquirenti indagheranno nei prossimi giorni ma che secondo l’avvocatessa non è dovuta ad un gioco finito male. “Sono vivaci, sono adolescenti ma non sono pazzi: purtroppo Leandro è morto, ma le indagini chiariranno la verità”.
Un selfie e via, una vita che si spezza: il caso di Soverato che ha inquietato l’Italia intera ieri sera, questa mattina ha visto il durissimo e faticoso ritorno a scuola di compagni e insegnanti, increduli ancora per quanto accaduto. Come riporta il Lametino di stamane, «occhi lucidi e tante lacrime. Così si sono presentati a scuola i ragazzi della media Ugo Foscolo di Soverato, frequentata da Leandro Celia. Il tredicenne di Petrizzi investito da un treno ieri sera mentre, insieme a due coetanei rimasti illesi, stava facendo un selfie lungo i binari, ha provocato dolore e lacrime in tutti gli amici che oggi ne piangono la scomparsa. A parlare è la dirigente della scuola, Maria Spanò, che ai colleghi del Lametino racconta quanto sia difficile ricominciare oggi: «Abbiamo ricordato Leandro – ha detto la dirigente, visibilmente commossa – leggendo anche alcuni suoi temi. Era arrivato nella nostra scuola solo l’anno scorso ed in un un suo lavoro esprimeva le preoccupazioni per l’ambiente nuovo che avrebbe incontrato e la paura di non legare. Poi spiegava che invece si era trovato bene, aveva fatto amicizia ed anche con gli insegnanti il rapporto era buono. Abbiamo cercato di spiegare ai ragazzi che la tragedia di ieri deve servire come monito. E’ giusto che i giovani si divertano ma con coscienza e senza mettere a rischio il bene più prezioso, la vita. Siamo sgomenti, scioccati. Lavoreremo ancora con più impegno su questi temi. Fa malissimo vedere stamani tanti ragazzi piangere». Un ragazzo d’oro, amato da tanti, andato via per un gioco tanto inutile quanto fatale.
Da gioco a tragedia. Sono in corso le indagini su quanto accaduto a Soverato dove per un selfie sui binari un 13enne è rimasto ucciso da un treno in corsa. Il macchinista del treno ha raccontato di non aver potuto frenare in tempo e di aver travolto il ragazzino uccidendolo. La vittima, come riporta il Corriere della Sera, si chiamava Leandro Celia ed era residente a Petrizzi, in provincia di Catanzaro: al momento della tragedia era in compagnia di due amici che sono rimasti illesi e sono scappati subito dopo aver visto morire il ragazzo. Sulla dinamica dell’incidente le forse dell’ordine stanno ricostruendo quanto accaduto attraverso i racconti dei due ragazzi. In base a quanto emerso, riferisce ancora la testata, uno di loro potrebbe aver lanciato agli altri una ‘sfida di coraggio’ facendosi selfie sui binari. E proprio mentre il treno stava arrivando i tre avrebbero iniziato a scattarsi le foto cercando di restare il più possibile sui binari: Leandro si sarebbe però attardato più degli altri e sarebbe stato travolto. Il macchinista sotto shock ha raccontato alla polizia ferroviaria di aver notato da lontano tre sagome in mezzo ai binari e poi due di loro fuggire.
Un ragazzo di 13 anni è morto a Soverato, investito da un treno regionale. La vittima, però, non era sola sui binari: insieme al ragazzino di Petrizzi, Catanzaro, anche altri due minorenni, rimasti illesi. L’incidente potrebbe essere frutto di un gioco perverso: gli inquirenti ipotizzano che i tre ragazzi volessero farsi un selfie con lo sfondo del treno in arrivo, cercando di resistere il più possibile sui binari prima del passaggio del treno, che procedeva in direzione Reggio Calabria. Dal gioco alla tragedia però è stato un attimo e uno dei tre è morto. Sul posto sono intervenuti Carabinieri, Vigili del Fuoco e il personale del 118. In stato di shock il macchinista del treno, che è stato ascoltato dai militari: ha raccontato di non essere riuscito a frenare in tempo. Stando a quanto riportato dall’Adnkronos, erano fuggiti per paura delle conseguenze del loro gesto, poi i due coetanei sono stati ritrovati. Crescono gli incidenti sui binari: secondo i dati della Polfer, relativi al 2016, l’incidentalità ferroviaria è salita del 63%, la mortalità a seguito di un investimento del 47%. L’attraversamento dei binari, come nel caso di Soverato, è una delle cause principali di incidenti, tra cui pure l’invasione della linea ferrata e la presenza indebita lungo la linea. Da tempo sono state avviate attività di informazione ed educazione alla legalità attraverso incontri nelle scuole e in giornate di controlli straordinari: il 2 febbraio scorso 1.357 operatori hanno effettuato controlli in 2.945 località sensibili col risultato di 84 sanzioni.