Nei giorni in cui si festeggiano le donne e si ricorda la violenza spesso manifestata contro di loro, il caso di Tiziana Cantone è ovviamente emblematico e ieri 8 marzo sono tanti ad aver ricordato il dramma del suicidio della 31enne di Mugnano dopo mesi di violenze sul web e attacchi contro la sua persona. In occasione della Festa della Donna, il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione ribadisce il ruolo strategico dei camici bianchi nel prevenire atti persecutori e di violenza; per questo, in partnership con Consulcesi Club, ha realizzato il corso FAD (Formazione a Distanza) dal titolo “Disturbo dissociativo dell’identità e situazioni di rischio”, on line gratuitamente. Ha parlato con il sito Affari Italiani il criminologo Vincenzo Mastronardi, psichiatra e criminologo clinico, già titolare della cattedra di Psicopatologia Forense presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Roma “La Sapienza”. Ha spiegato alcuni rischi particolari e piani generali di un cyberstalker, dal caso di Tiziana ovviamente verso i tantissimi e troppi altri casi di violenze sul web. Ci sono le tipologie: Troll: provocatore; Twink: seccatore; Cheese player: approfittatore di bug dei videogiochi; Snert snot-nosed egoistical rude teenager: adolescente maleducato ed egoista; Griefer: guastafeste. E poi viene raccontato il rapporto con la vittima, il vero dramma dell’intera vicenda: «cyberstalker spersonalizza la sua vittima che diventa solo un oggetto da denigrare e c’è una   distanza   che   depriva   il rapporto   di   emozioni   e   sentimenti, pertanto mancano tutta una serie di feedback che ne caratterizzano il rapporto con la vittima nella vita reale ed il meccanismo mentale che scatta nel soggetto è quello dell’autogratificazione».



Emergono inquietanti dettagli dalle indagini sul suicidio e la calunnia di Tiziana Cantone, dopo le ultime novità legate all’ex fidanzato Sergio Di Palo: secondo i pm che indagano sulle varie inchieste nate prima e dopo il tremendo suicidio della giovane e bella campana, un punto sembra incastrare il giovane (anche se andrà ovviamente tutto verificato nel momento in cui si arriverà a processo). «Di Palo voleva far ricadere la responsabilità della pubblicazione sui cinque giovani, che sarebbero invece estranei alla vicenda perché l’invio dei file a una chat privata sarebbe stato effettuato proprio dal telefonino della vittima. Di questo dettaglio era a conoscenza Di Palo – sostiene sempre il pm – che avrebbe tentato, attraverso l’accesso abusivo a dati informatici e rivolgendosi a un perito, di accedere al cloud del telefono della ragazza suicida per togliere alcune chat che erano la prova che scagionava i cinque amici denunciati qualche settimana dopo per la divulgazione dei filmati. Gli stessi che si sono ritrovati indagati per diffamazione», riporta il portale La Città di Salerno riguardo le carte del pm che indaga sul suicidio di Tiziana Cantone. Un inganno tutto da dimostrare ma che getta di nuovo ombra su un caso ancora molto lontano dalla soluzione.

Un attacco comprensibile per chi ha sempre sostenuto che uno dei motivi che ha rovinato la figlia Tiziana Cantone era proprio quel rapporto con Sergio Di Palo, l’ex fidanzato ora accusato di aver diffuso direttamente (con concorso di Tiziana) i video hot che hanno dato il via a tutta l’intera vicenda penale. In tv a la Vita in Diretta è proprio la mamma Maria Teresa Giglio a confessare tutto il suo disappunto per quel ragazzo che «ha rovinato mia figlia»; «io ho sempre pensato che il regista occulto di questo disegno criminoso fosse Sergio Di Palo perché tutto è avvenuto mentre lei viveva con quest’uomo. Tiziana aveva girato i video hard indotta da lui», è il pensiero ripetuto anche ieri in tv dalla madre di Tiziana ancora una volta combattiva nel cercare la giustizia per la figlia suicida. Le ipotesi di reato contro l’ex sono calunnia e falsa denuncia e nelle prossime settimane il gip dovrò decidere su tempi e date dell’eventuale processo.

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