Attende ancora di essere chiarito il ruolo di Caterina, la moglie di Salvatore Fuscaldo, che secondo alcuni potrebbe essere stata complice del bracciante agricolo nell’omicidio di Antonella Lettieri. Come riportato da Quarto Grado le due donne a Cirò Marina erano definite “inseparabili”, tanto che la vittima aveva consegnato a Caterina le chiavi di casa e il figlio di Fuscaldo era solito chiamarla “zia Antonella”. Ma c’è un giallo nel giallo nell’omicidio di Antonella che ha come emblema un panetto per la pizza forse impastato dalle due donne il giorno dell’omicidio e ritrovato nel forno della vittima. Come ricostruito dalla trasmissione di Rete 4, infatti, se è vero che Caterina ha dichiarato che quel panetto doveva essere ancora impastato, lo è altrettanto che per essere stato ritrovato nel forno – e non in frigo – il panetto forse era stato già lavorato dalle due amiche. Caterina, però, sostiene di aver telefonato la sera dell’uccisione di Antonella e di non aver ricevuto risposta, proprio per accordarsi sulla pizza da lavorare il giorno dopo. Fatto sta che alle 20:50, orario in cui Caterina ha indirizzato le ultime due chiamate all’amica, era stata già uccisa. Ci sono delle incongruenze in questo racconto? Probabilmente sì, visto che ogni donna di casa sa che, dopo essere stato impastato, il panetto della pizza non deve essere rilavorato il giorno successivo perché puzza. Dando per buono il fatto che Caterina e Antonella avessero impastato quel pomeriggio, perché Caterina aveva preparato la cena? E perché, vista la loro vicinanza, non si è preoccupata quando non l’ha vista arrivare? Sapeva forse che Antonella non sarebbe mai arrivata a portarle il panetto del mistero? (aggiornamento di Dario D’Angelo)

Salvatore Gagliano, comandante dei carabinieri di Crotone, ha parlato del caso Antonella Lettieri, la commessa di 42 anni uccisa il giorno della Festa della Donna, per cui è stato arrestato il bracciante agricolo Salvatore Fuscaldo. Alla trasmissione di Rete Quattro “Quarto Grado” che lo ha intervistato, il colonnello Gagliano ha commentato l’atteggiamento rabbioso della comunità di Cirò Marina, che pochi giorni fa si è presentata in massa fuori dalla caserma reclamando un nuovo arresto. Il comandante ha chiarito che questo comportamento è “comprensibile ma non giustificabile, perché non spetta alla cittadinanza decidere il colpevole o eventuali complici”. Gagliano ha detto che “la gente deve avere fiducia” negli inquirenti e, interrogato sullo stato delle indagini, ha aggiunto che la ricerca è concentrata in particolare sull’individuare il luogo in cui è stata nascosta l’arma del delitto. Il comandante dei carabinieri ha espresso soddisfazione per come gli investigatori hanno lavorato “battendo tutti sul tempo” e procedendo ad una “cristallizzazione delle prove” rivelatasi decisiva ad esempio per l’arresto di Salvatore Fuscaldo. (aggiornamento di Dario D’Angelo)

Si fa sempre più concreto il sentore di una imminente svolta nel giallo di Antonella Lettieri, la donna 42enne di Cirò Marina vittima di un terribile omicidio consumatosi la sera dello scorso 8 marzo. Gli inquirenti non parlano apertamente per via della decisione della Procura di secretare gli atti di inchiesta, eppure le indiscrezioni non mancano. L’attenzione, nelle ultime ore, è concentrata in particolar modo sul vero rapporto esistente tra la vittima e il suo presunto assassino Salvatore Fuscaldo, vicino di casa di Antonella e in carcere con l’accusa di omicidio pluriaggravato dallo scorso 16 marzo. Il bracciante agricolo 50enne, oltre a proclamarsi innocente ha avanzato altri due importanti “no”, come emerso nel corso della passata puntata de La vita in diretta. L’uomo avrebbe infatti smentito di aver avuto una relazione con la commessa 42enne ma anche di aver litigato con la moglie Caterina, anche lei indagata a piede libero, la sera del delitto di Antonella Lettieri. Per gli inquirenti ed anche per la criminologa Roberta Bruzzone, il movente dell’omicidio di Cirò Marina sarebbe da ricercare proprio in questo tipo di situazione. L’inviata del programma ha rivelato in merito come della presunta relazione tra Antonella Lettieri ed il suo vicino di casa in paese non fosse una semplice voce: “Adesso tutti, sia con le parole che con gli sguardi ci dicono che questa relazione era in essere fra i due”. Queste voci troverebbero ulteriore conferma dalla situazione matrimoniale tra Fuscaldo e la moglie: pare infatti che da tempo i rapporti in famiglia non fossero sereni e che addirittura non ci fossero più contatti tra i due coniugi sebbene vivessero all’interno del medesimo appartamento. Pare inoltre che lui vivesse al piano terra, mentre la moglie ed il figlio al primo piano, a conferma di una rottura matrimoniale e forse anche familiare. Il programma di Rai1 ha poi trasmesso un’intervista al legale difensore del presunto assassino di Antonella Lettieri, che ha riferito le parole di Salvatore Fuscaldo: “Dice di essere innocente”. L’avvocato ha confermato il lavoro compiuto nei giorni scorsi dai Ris di Messina nell’abitazione dell’indagato, riferendo il lavoro meticoloso svolto e che ha riguardato stanze ed indumenti di Fuscaldo. Il suo avvocato lo ha incontrato di recente in carcere spiegandogli gli ultimi sviluppi delle indagini. “Lui sembra che ha capito la gravità della situazione in cui si trova, è preoccupato perché si rende conto che è in una situazione difficile”, ha riferito il legale. L’attenzione si è poi spostata sulle voci di una presunta colluttazione avvenuta la sera dell’omicidio di Antonella Lettieri in casa dei suoi vicini tra marito, moglie e forse anche il figlio, e che avrebbe provocato graffi sui volti delle tre persone. A detta dell’avvocato, Salvatore Fuscaldo, sentendo in Tv l’indiscrezione, avrebbe reagito con rabbia smentendo una crisi con la moglie: “Non è vero assolutamente, lui non è un tipo violento”, ha aggiunto. Quale sarebbe, dunque, la natura dei graffi rinvenuti sul viso di Salvatore? L’uomo li avrebbe motivati asserendo di esserseli procurati con il lavoro di bracciante da lui svolto. Gli inquirenti, ad ogni modo, avrebbero eseguito alcune ispezioni corporali sia sulla moglie che sul figlio dell’indagato e che avrebbero confermato la lite violenta in famiglia la sera in cui Antonella Lettieri è stata uccisa.