L’attenzione dei media negli ultimi giorni è tornata a concentrarsi nuovamente su un caso di cronaca che sconvolse l’Italia intera nel dicembre 2006. Stiamo parlando della strage di Erba e che vede in carcere, condannati all’ergastolo, i coniugi Rosa e Olindo Romano. Entrambi si dichiarano innocenti e confidano ora nella revisione del processo, anche e soprattutto dopo l’ok della Cassazione a eseguire l’incidente probatorio sui sette reperti mai analizzati prima e in mano alla loro difesa. Intanto, alla trasmissione Pomeriggio 5 nei giorni scorsi si è tornati a parlare anche di Olindo e della sua vita in carcere. Il giornalista di Telelombardia, Marco Oliva, ospite in studio ha portato i diari dell’uomo condannato all’ergastolo e relativi all’anno 2016. In realtà, come rivelato dal cronista, si tratterebbe di un libro ricevuto in carcere in dona da una donna e che lui lo ha riempito di frasi, suoi pensieri, appunti, lettere e bigliettini. Tra le sue pagine, dunque, è possibile leggere ciò che lui fa nel corso delle sue giornate di detenuto, ma anche l’amore per Rosa Bazzi e la voglia di revisione del processo. “La cosa più clamorosa è che lui vuole cambiare carcere, vuole essere trasferito da Opera dove si trova a Bollate, dove si trova la sua Rosa”, ha riferito il giornalista. Olindo avrebbe fatto decine di domande ma poi in alcune pagine del suo stesso diario commenta: “Non mi danno la possibilità di andare nel medesimo penitenziario”.
La strage di Erba rappresenta uno dei casi di cronaca nera più inquietanti degli ultimi 20 anni. Quando tutto sembrava essere stato ormai scritto, con la condanna in via definitiva all’ergastolo a carico di Rosa e Olindo, ecco che arriva il colpo di scena destinato a far discutere. La coppia spera ora nella revisione del processo, sebbene Carlo Castagna, parente di tre delle vittime, sia convinto dell’opposto. Alla trasmissione Pomeriggio 5, nella puntata dello scorso venerdì, il giornalista Marco Oliva ha riportato anche le parole di Beppe Castagna, che nella strage di Erba ha perso la sorella, la madre ed il nipotino di appena due anni. L’uomo ha scritto al giornalista un lungo sms nel quale si augura di poter tornare a condurre una vita normale e di non essere riconosciuto per strada. In un messaggio privato inviato al giornalista di Telelombardia, Beppe Castagna ha rivelato di aver seguito ogni fase dei tre gradi di giudizio di Rosa e Olindo, letto e visionato ogni documento d’inchiesta perché non si sarebbe mai potuto accontentare di due capi espiatori come in questo caso. “Sono dunque convinto che la giustizia è stata fatta e che Rosa e Olindo sono gli assassini di mia madre, mia sorella e mio nipote e della signora Valeria”, ha aggiunto Beppe Castagna. “La storia dei 7 nuovi elementi è solo una trovata degli avvocati”, ha chiosato il fratello di Raffaella, una delle vittime della strage di Erba.
A distanza di undici anni dalla strage di Erba, nella quale persero la vita quattro persone, il destino di Rosa Bazzi e Olindo Romano, i due coniugi condannati all’ergastolo in via definitiva, potrebbe realmente mutare. A ridare nuova speranza alla coppia è stata la Corte di Cassazione che nei giorni scorsi si è pronunciata ufficialmente sull’istanza presentata dalla difesa di Rosa e Olindo. Grazie alle nuove tecniche del Dna, i loro difensori hanno intenzione di dimostrare l’innocenza della coppia ed a tal proposito, la Suprema Corte ha dato l’ok alla richiesta di incidente probatorio su sette nuovi elementi di prova che non sono mai stati esaminati ad oltre un decennio dalla strage di Erba. Con la sua decisione, la Cassazione ha così annullato l’ordinanza con la quale la Corte d’Appello di Brescia aveva precedentemente impedito le analisi sui sette reperti importantissimi. La decisione della Cassazione, come ribadisce La Repubblica nel darne notizia, rappresenta un passo in avanti verso la richiesta di revisione del processo a carico dei coniugi condannati all’ergastolo per aver provocato i pluriomicidi che portarono alla morte, l’11 dicembre 2006, di Raffaella Castagna, della madre Paola Galli, del figlioletto di due anni, Youssef Marzouk e della vicina di casa Valeria Cherubini.
Dopo la decisione della Cassazione che ha ridato così nuova speranza a Rosa e Olindo, ritenuti i soli responsabili della strage di Erba, e che potrebbero ora auspicare nella revisione del processo, si è espresso anche Azouz Marzouk, l’uomo che nei pluriomicidi di 11 anni fa perse la moglie, il figlio e la suocera. “Io credo che non è stata fatta bene l’indagine”, ha tuonato Azouz, che da anni combatte al fine di dare giustizia a tutte le persone assassinate nella strage di Erba. “Hanno trovato Rosa e Olindo, ed era comodo indagare solo in quella direzione. Non dico che sono innocenti o colpevoli, dico solo che vanno fatti tutti gli accertamenti e gli esami necessari”, ha poi aggiunto. La speranza dei difensori dei coniugi all’ergastolo è quella di riuscire a dimostrare la loro innocenza grazie ai reperti importantissimi e mai analizzati prima. “Siamo soddisfatti, ovviamente era il risultato che ci aspettavamo”, ha commentato l’avvocato Schembri dopo la pronuncia della Cassazione a Repubblica.it. Tuttavia, occorrerà ancora qualche mese prima di poter avere ulteriori notizie sull’incidente probatorio che sarà disposto dai giudici di merito. In ogni caso, la decisione dei giudici della Cassazione ha aperto la possibilità a nuove richieste e permetterà l’analisi di nuovi elementi che, sempre secondo la difesa di Rosa e Olindo, sono stati trascurati nel processo di Como.
È un’altra vittima della strage di Erba: l’uomo oltre un decennio fa perse la figlia Raffaella, il nipotino e la moglie. Alla notizia della decisione della Suprema Corte che ha accolto il ricorso presentato dai legali di Rosa e Olindo, l’uomo non ha voluto rilasciare grandi commenti. Tuttavia, intercettato telefonicamente dalla trasmissione Pomeriggio 5, ha rifiutato un incontro al fine di commentare la decisione dei giudici della Cassazione. Alla domanda su come la notizia sia stata presa in famiglia, il signor Castagna ha replicato: “Non ci son problemi, della serie: ormai è tutto scritto!”. Per il padre di Raffaella, queste sono state “le ultime battute che qualcuno ha voluto far rivivere”. L’uomo è apparso sereno di fronte alla prospettiva di una riapertura del processo, come fortemente sperato dalla coppia condannata all’ergastolo: “Ma no… Ma non se ne parla nemmeno… Stia tranquillo, si fidi!”. Per Carlo Castagna, dunque, i colpevoli sono loro e non succederà nulla affinché possano essere cambiate le sorti di quanto avvenuto nel dicembre di undici anni fa. Della stessa opinione è stato anche Beppe Castagna, fratello di Raffaella che, dopo essere riuscito faticosamente a tornare alla normalità, ora spera solo di poter continuare a camminare per le strade di Erba senza che nessuno lo riconosca e lo colleghi ancora alla strage terribile che lo ha travolto, insieme all’intera sua famiglia.