Il caso di Roberta Ragusa di nuovo al centro della puntata odierna di Pomeriggio 5, dopo le eclatanti rivelazioni di Fabrizio Peronaci, giornalista del Corriere della Sera. Al vaglio, nel giallo relativo alla fine drammatica della mamma di Gello di San Giuliano Terme, potrebbe esserci ora una nuova pista, avanzata dopo la visione di alcune foto. Le immagini in questione, fatte vedere in diretta tv e riportate dallo stesso giornalista anche sul suo gruppo Facebook dedicato al Giornalismo Investigativo, immortalerebbero i lembi di un telo celeste che fuoriescono da un terreno ed i segni di uno pneumatico di una grossa automobile. Peronaci si è posto un interrogativo molto importante, ripreso da molta stampa nazionale: potrebbe essere il telo della piscina della casa di Roberta Ragusa e Antonio Logli? Interrogativo al momento senza una risposta ma che potrebbe essere preso in esame anche dagli inquirenti. Oggi, intanto, Pomeriggio 5 tornerà sul caso di cronaca che resta un mistero a distanza di 5 anni e le telecamere della trasmissione saranno proprio sul luogo del ritrovamento del telo pronte a rivelare i nuovi sviluppi. A detta della padrona di casa Barbara d’Urso, tuttavia, le nuove immagini riprese dalle telecamere del suo programma e relative al telo avrebbero fatto sorgere in lei alcuni dubbi al punto da definire, a sua detta, “troppo leggero per essere il telo della piscina”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
A distanza di 5 anni dalla scomparsa di Roberta Ragusa, la donna di Gello San Giuliano Terme che si ritiene sia stata uccisa dal marito Antonio Logli, condannato a 20 anni di reclusione in primo grado, arrivano novità importanti dal gruppo Facebook Giornalismo Investigativo di Fabrizio Peronaci. Il giornalista de Il Corriere della Sera ha rivelato di essere entrato in possesso di alcune foto riguardanti un telo celeste, di quelli che si usano per la copertura dell piscine, che potrebbe essere stato utilizzato per nascondere il cadavere di Roberta Ragusa. Ma cosa lascia credere che il telo in questione sia potuto servire per seppellire un corpo? Fabrizio Peronaci spiega che il telo è stato “con tutto evidenza sotterrato”, segnale inequivocabile che qualcuno voleva nascondere qualcosa. A far riflettere è anche la presunta grandezza del telo: i lembi che emergono dal terreno, infatti, sono distanti almeno un paio di metri l’uno dall’altro. La domanda che si pone Peronaci sembra lecita: “I nuovi indizi meritano una verifica concreta, magari solo per scrupolo, in moda da spazzare via ogni dubbio?”. (aggiornamento di Dario D’Angelo)
I riflettori restano accesi su uno dei maggiori gialli italiani degli ultimi anni. Stiamo parlando della scomparsa di Roberta Ragusa, la donna e mamma che secondo il giudice Elsa Iadaresta fu uccisa dal marito Antonio Logli. Giunge per questo la condanna a 20 anni di reclusione a carico dell’elettricista della Geste, al termine di un processo lampo di primo grado (e con rito abbreviato) che si è concluso lo scorso dicembre ma che vede di fatto l’uomo ancora in libertà. A suo carico, solo l’obbligo di dimora nelle ore notturne e che ha scatenato varie polemiche e critiche da parte della Procura di Pisa, dei familiari della vittima e dell’intera opinione pubblica. Intanto, in merito alla fine misteriosa della mamma di Gello di San Giuliano Terme, della quale non si hanno notizie dalla notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012, finora si sono fatte numerose congetture. Il principale enigma ha a che fare con il corpo di Roberta Ragusa, mai di fatto ritrovato.
Per tale ragione il gup ha riconosciuto a carico di Antonio Logli anche il reato di distruzione di cadavere. Intanto, nuovi inquietanti dettagli e ipotesi emergono dal gruppo Facebook “Giornalismo Investigativo”, realizzato da Fabrizio Peronaci, penna del Corriere della Sera. Da sempre attento al giallo che ruota attorno all’imprenditrice di Gello, Peronaci ha riportato nelle passate ore nuove indiscrezioni giunte proprio sul suo gruppo e che aprirebbero a ulteriori dubbi. Questa volta, al centro dell’attenzione ci sarebbe una fotografia che immortalerebbe alcuni lembi di un telo di plastica celeste (simile a quelli usati per coprire le piscine) che emergono da un terreno. Nei dintorni, visibili le tracce di pneumatici. Un nuovo tassello nel giallo sulla scomparsa di Roberta Ragusa e che potrebbe aprire porte ad oggi inesplorate, in attesa (e nella speranza) che gli investigatori possano concentrare la loro attenzione.
La fine drammatica di Roberta Ragusa resta un mistero, attorno al quale nel corso degli anni sono state avanzate non poche ipotesi. Tra le ultime novità riferite dal giornalista Fabrizio Peronaci tramite il suo gruppo Facebook dedicato al Giornalismo Investigativo, alcune immagini inquietanti e che potrebbero avere a che fare con il giallo di Gello. Da qualche tempo, tramite il medesimo gruppo social, sarebbe emerso un soggetto in possesso di numerose fotografie ritenute interessanti ma che andrebbero sottoposte a scrupolosa verifica e che conterrebbero una nuova ipotesi agghiacciante. E’ possibile che il corpo di Roberta Ragusa sia stato avvolto in un grande telo simile a quello usato per coprire le piscine? Il soggetto in questione avanza anche il colore del presunto “sudario”: celeste. A conferma di tale tesi, nelle passate ore si sarebbero affiancati due indizi interessanti e che, come ribadisce Peronaci, “non è escluso possano portare a un supplemento di investigazione”.
Si tratta di due foto molto eloquenti: nella prima è possibile vedere un terreno dal quale spuntano i lembi di un telo, quasi certamente sotterrato in tempi non recenti e che adesso starebbe venendo alla luce a causa delle intemperie. L’aspetto macabro di questa scoperta ha a che fare proprio con il colore del suddetto telo: celeste. Stando alle immagini, il tessuto in questione dovrebbe essere piuttosto ampio, almeno un paio di metri. A corredo di questa fotografia, ve ne è una seconda che immortala tracce di pneumatici molto evidenti, a poca distanza dal luogo nel quale è stato rinvenuto il precedente telo. Anche in questo caso si tratterebbe di tracce non recenti ma così consolidate da essere sopravvissute anche ad un acquazzone. I due luoghi oggetti di ipotesi distano solo un paio di chilometri da via Dini, dove Roberta Ragusa fece perdere per sempre le tracce oltre cinque anni fa. “I nuovi indizi meritano una verifica concreta, magari solo per scrupolo, in moda da spazzare via ogni dubbio?”, si domanda Fabrizio Peronaci, mettendo come sempre a disposizione delle autorità inquirenti tutti gli elementi in suo possesso.