È una santa italiana nata in provincia di Lucca nel 1878 e morta, a soli 25 anni, proprio a Lucca nel 1903. Beatificata da papa Pio XI, è stata canonizzata dal pontefice Pio XII sette anni più tardi. L’11 aprile è il giorno a lei dedicato, in quanto proprio in questa data di inizio secolo finì la sua giovane vita. Nata col nome di Gemma Umberta Maria Galgani, ci sono pervenute notizie sulla sua famiglia a partire già dal XIII secolo, in quanto i suoi antenati furono importanti possidenti lucchesi già in epoca medievale. L’infanzia di santa Gemma non fu affatto semplice. A soli sette anni perse la madre, Aurelia Landi, che nel 1868 aveva sposato Enrico Galgani, figlio di Carlo e Margherita. Dopo la perdita della madre, santa Gemma Galgani, il padre e i fratelli caddero in disgrazia e si trasferirono in un umilissima abitazione in quella che oggi è nota come via Santa Gemma Galgani. Adottata dalla famiglia Giannini, santa Gemma trascorre una difficile adolescenza, anche a causa della tubercolosi che la affligge in maniera sempre più atroce e che la condurrà alla morte alla giovanissima età di 25 anni, in via della Rosa a Lucca. Nonostante non fu mai una passionista perché non riuscì ad entrare in convento, alla sua morte fu costruito proprio un monastero di passioniste nel comune toscano, dove tuttora si trovano le spoglie della santa. La breve quanto travagliata vita di santa Gemma Galgani passa quindi da questa gravissima malattia che mette prematuramente fine ai suoi giorni. E, proprio durante i primi tempi in cui la ragazza avvertì i sintomi di tubercolosi, santa Gemma sarebbe entrata in contatto col venerabile Gabriele dell’Addolorata, di cui lesse in maniera appassionata una biografia nonostante i lancinanti mal di testa che non le davano pace. Anche su consiglio del suo confessore, Giovanni Volpi, la giovane santa Gemma rivolse una novena alla beata (oggi santa) Margherita Maria Alacoque. Proprio mentre recitava la novena, con molta fatica, sentì una voce interna che le chiese se volesse guarire o meno, promettendole poi che sarebbe senz’altro guarita. Nonostante la meraviglia di medici e parenti, qualche giorno dopo santa Gemma Galgani guarì in maniera molto misteriosa. Dopo questa esperienza, la ragazza lascia la povera casa paterna, per recarsi prima nel monastero delle Vistandine (dove però non si troverà mai completamente a suo agio) e poi nella casa della famiglia Giannini che la accoglierà fino al giorno della sua dipartita.
Tra le varie celebrazioni dedicate alla santa, molto particolare e suggestiva è quella che si tiene il 16 maggio presso la chiesa di San Domenico il Triduo, a Ruvo in Puglia. Qui il culto della santa di Lucca nasce negli anni cinquanta dello scorso secolo presso la chiesa dell’Annunziata dove c’era una cappella dedicata proprio a Gemma Galdani. Santa Gemma non è il patrono di Capannori, ma resta sicuramente una delle personalità più importanti e significative di questo comune della provincia di Lucca. Oggi Capannori conta poco più di 46.000 abitanti e una discreta densità di popolazione. Si tratta di uno dei borghi più suggestivi dell’intera penisola che continua a rimandare, con i suoi edifici e la sua memoria storica, ad un passato incredibilmente lontano dal tempo che stiamo vivendo. Come testimoniato dalla Via etrusca del ferro, considerata dall’archeologo Michelangelo Zecchini una sorta di superstrada dell’antichità.
L’11 aprile si festeggiano anche altri santi e beati, tra cui santo Stanislao, vescovo di Cracovia e martire, e il beato Angelo Carletti da Chivasso, sacerdote.