Giungono i primi aggiornamenti drammatici su Igor Vaclavic, soprannominato Igor il russo, che continua a sfuggire alla caccia all’uomo. Intanto, i RIS hanno ultimato le analisi sulle tracce di sangue rilevate all’esterno del bar di Budrio ed hanno confermato che ad uccidere Davide Fabbri è proprio il criminale più ricercato del momento. Il DNA ha confermato che l’assassino di Fabbri è lo stesso che ha ucciso Valerio Verri a Portomaggiore, grazie ai rilevamenti sul fiorino abbandonato in precedenza dal serbo. Le indagini intanto proseguono a concentrarsi sulla zona rossa, ricorda Il Resto del Carlino, 40 km quadrati di palude che si estende fra Marmorta e Campotto, al confine fra Ferrara, Bologna e Ravenna. I dubbi maggiori per ora riguardano alle tecniche di sopravvivenza adottate da Igor Vaclavic, che secondo il Colonnello Valerio Giardina, il comandante provinciale dei Carabinieri di Bologna, “mangia e utilizza tutto quello che può offrire un territorio come questo, è una persona che in questo momento si sente braccata e può anche sopravvivere con poche cose”. E’ possibile inoltre che il serbo abbia creato in precedenza nascondigli e giacigli, data la sua forte conoscenza della zona.
Continua la caccia all’uomo da parte delle forze speciali che sono sulle tracce di Igor Vaclavic da ormai cinque giorni. Stando alle novità rese dalla trasmissione Pomeriggio 5, non si esclude, nelle prossime ore la possibilità da parte degli inquirenti di setacciare anche condutture idrauliche e tane per animali. Istrici e nutrie potrebbero infatti scavare tane adatte per una corporatura media, nelle quali potrebbe essersi nascosto Igor il russo. Non escludono che possa essere stato aiutato da qualcuno, quindi stanno cercando anche un potenziale complice. Nel corso del programma è stato fatto vedere anche il suo possibile ultimo rifugio, al confine tra le campagna bolognesi e ferraresi: qui sono state trovate tracce sospette da parte di un contadino nella giornata di ieri e che precedentemente non c’erano. “Ieri pomeriggio sono arrivato nel campo e c’erano queste cose…”, ha dichiarato l’uomo ai microfoni del programma di Canale 5. Nessuno di loro sarebbe passato di là ed ora le tracce sarebbero al vaglio dei carabinieri e potrebbero portare all’ultimo giaciglio di Igor, reso possibile dalla presenza di una vegetazione fitta e di canali. Per questo non si esclude che possa essere ancora nascosto in queste zone, ora setacciate da elicotteri e numerosi uomini alla ricerca dell’ultima tana di Igor Vaclavic. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Ad occuparsi anche oggi dello spietato killer di Budrio, Igor Vaclavic, è stata la trasmissione Chi l’ha visto nella sua striscia quotidiana. Le ricerche continuano nelle campagne del Ferrarese, dove l’inviato del programma di Rai3, da uno dei tanti canali di irrigazione che porta al fiume Reno, ha reso gli ultimi aggiornamenti. Dal medesimo luogo, nelle passate ore è sparita un’imbarcazione. Se fosse stato realmente Igor a farla sparire, allora potrebbe permettere di notte il suo spostamento. Le ricerche proseguono senza sosta e gli uomini impegnati sperano di trovarlo di giorno in quanto quasi certamente di notte si sposta attraverso le acque dei canali. Il programma ha raccolto anche l’importante testimonianza del Capitano Stefano Biasone, il giovane ma esperto militare che coordina le forze speciali impegnate per le ricerche di Igor Vaclavic: “Le operazioni di ricerca stanno procedendo dalla notte in cui è stato individuato il soggetto”, ha riferito il Capitano, facendo il punto della situazione. Le operazioni sono costantemente monitorate e procedono 24 ore su 24 fino a quando non si raggiungeranno gli obiettivi sperati. “Sicuramente il territorio per la sua conformazione geografica e topografica e la conoscenza del soggetto per averci vissuto diversi anni è un elemento a suo favore”, ha aggiunto Biasone. Intanto, sono state individuate aree nelle quali il soggetto ha sicuramente trascorso del tempo e dalle quali è passato. Il sospetto è che Igor abbia imboccato la via che conduce verso il fiume Reno, e che sfocia nel Mare Adriatico. A tal proposito non è stato del tutto escluso uno spostamento del ricercato attraverso i numerosi canali fino al mare e che potrebbe così consentire la sua fuga. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Alcuni in questi giorni hanno parlato di una sorta di “eroismo” di questo misterioso Igor Vaclavic dalle mille personalità e identità, eroismo nella sua fuga quasi come fosse un film. Ecco quegli stessi che hanno teorizzato una castroneria del genere forse farebbero meglio a cercare bene altri “eroi”, quelli che non uccidono un barista o una guardia ambientale così, come se non fosse nulla. Si chiama Stefano Biasone ed è il capitano dei Parà Tuscania che sta dando la caccia a Igor il russo, dirigendo le serrate ricerche e fungendo da punto di collegamento di tutte le forze dell’ordine impegnate sul campo per trovare questo fantomatico assassino in fuga da giorni ormai. Intervistato dal Corriere della Sera, Stefano Biasone racconta il suo addestramento e il suo passato da reduce di Kabul in Afghanistan: «È il mio lavoro, sono addestrato per questo. Ho vissuto altri eventi, in passato, forse anche peggiori», racconta il capitano dei Parà, che poi prosegue spiegando nel dettaglio come stanno conducendo la indagini. «Con tanto personale armato che cerca un uomo a sua volta armato c’è la possibilità concreta che a un certo punto possa essere richiesto l’impiego delle armi», racconta il militare. «In teoria quindi, in queste condizioni, non si potrebbe nemmeno escludere l’eventualità del fuoco amico ma abbiamo attivato tutte le procedure militari che noi chiamiamo di deconfliction per evitare danni alla popolazione civile o a chi opera sul territorio». La promessa di prenderlo suona come un’autentica minacce contro questo fuggitivo che potrebbe avere davvero le ore contate… (agg. di Niccolò Magnani)
Proseguono le imponenti ricerche di Igor Vaclavic, il killer di Budrio scomparso nel nulla dopo l’uccisione della guardia venatoria di Campomaggiore, Valerio Verri. Anche il quarto giorno all’insegna della caccia all’uomo si è concluso senza alcun risultato apprezzabile e con tante domande: dove si trova il pericoloso assassino? Come rivela Il Fatto Quotidiano, al momento sembrerebbe essersi volatizzato, quasi certamente protetto da qualcuno, sicuramente introvabile. Mentre proseguono le operazioni da parte delle forze speciali, che stanno passando al setaccio tutti i casolari abbandonati del Ferrarese alla ricerca di “Igor il russo”, il 41enne serbo dai mille volti e conosciuto anche come Ezechiele Norbert Feher, nella giornata di ieri è stata evacuata la zona “Piana cinque” tra Lavezzola e Campotto, nei pressi di Argenta da parte delle Forze dell’Ordine. Il messaggio agli agricoltori del posto è stato eloquente: “Interrompete il vostro lavoro e lasciate i campi e le vostre abitazioni”. E’ proprio in quell’area, infatti, che il killer di Budrio potrebbe aver trovato riparo.
Chi indaga è quindi convinto che Igor Vaclavic, ricercato anche in patria ed accusato di aver ucciso il barista Davide Fabbri e la guardia volontaria Valerio Verri a distanza di una settimana l’uno dall’altro, sia nascosto tra i canali di Marmorta e Campotto. Al fine di aiutare le forze speciali, in queste ore si sta facendo affidamento anche all’uso di droni e cani molecolari, con il proposito di non lasciare nulla di intentato e di riuscire a giungere anche in luoghi che l’occhio umano difficilmente potrebbe raggiungere. In particolare, il dubbio degli investigatori è che Igor Vaclavic possa usare i canali come sentieri. Un sospetto che sorge proprio dal lavoro dei cani molecolari impiegati nelle operazioni, i quali dopo aver fiutato gli abiti del killer lasciati in un Fiorino rubato, sembravano aver intrapreso la giusta via, prima di fermarsi proprio in riva ai corsi d’acqua.
Tanti avvistamenti – molti dei quali falsi -, qualche testimonianza interessante e tracce promettenti: nonostante questo, di Igor Vaclavic al momento non ci sarebbe alcuna traccia. Lo spiegamento di forze impegnato nelle ricerche dello spietato killer di Budrio è clamoroso anche se, dopo il quarto giorno di complesse operazioni, i risultati tardano ancora ad arrivare. Intanto, nella puntata di ieri di Chi l’ha visto, nella striscia quotidiana, è stata riportata proprio la testimonianza di una donna, che ha asserito di aver visto Igor passare davanti alla sua abitazione, mentre correva tra i campi. La donna chiaramente è riuscita a fornire solo una sommaria descrizione dell’uomo, definendolo “grande” e “vestito scuro”, mentre “camminava forte”. L’anziana testimone oculare si è immediatamente insospettita dando l’allarme al vicino di casa ma pochi istanti dopo l’uomo non era più visibile. La stessa trasmissione ha intervistato anche il proprietario del campo nel quale è stato avvistato Igor Vaclavic lo scorso lunedì mattina.
L’uomo è un cacciatore della zona ed ha asserito come le campagne limitrofe celerebbero mille posti ideali per trovare riparo e nascondiglio, anche alla luce della zona impervia, acquitrinosa a causa della presenza di molti fiumi e canali, oltre che di numerose case dismesse. “Se io fossi un fuggiasco troverei questo posto ideale per nascondersi”, ha commentato. Convinzione di chi sta eseguendo le ricerche del latitante è che Igor possa essere in grado di immergersi nei tanti canali tra Bologna e Ravenna per far disperdere le sue tracce, sapendo di essere seguito. Nella mattina di ieri, inoltre, è stata diffusa la notizia secondo la quale sarebbe stata rubata una piccola imbarcazione, poco più di una zattera, a un contadino della zona. Il dubbio è che sia stato proprio Igor a rubarla, sebbene non vi sia alcuna conferma a tal proposito.