La Madre di tutte le bombe non è che abbia provocato poi questi grandi risultati come annunciano gli americani. Da una nota del Pentagono si legge che si aspettavano che nell’area colpita ci fossero almeno 800 combattenti dell’Isis, il computo delle vittime annunciato in seguito è invece di 36 miliziani uccisi. Naturalmente lo scopo era anche distruggere la serie di tunnel che servono ai miliziani per spostarsi. Nell’area in questione, poco distante da Kabul, era in corso da tempo una offensiva militare, ma il rifugio dell’Isis aveva bloccato l’offensiva, che adesso dovrebbe riprendere. Ma che effetti produce realmente questa bomba gigantesca? Più o meno simili a quelli di una bomba atomica, come spiega nel dettaglio un articolo del Daily Mail. Nel momento dell’esplosione, che avviene prima di toccare terra, incenerisce in superficie qualunque cosa si trovi a 300 metri di distanza. In pochi millesimi di secondi che seguono l’esplosione tutto l’ossigeno presente nei tunnel sottostanti viene risucchiato via, soffocando le persone che vi si trovano dentro, mentre i loro polmoni implodono. In superficie l’onda d’urto che viaggia alla velocità della luce uccide chiunque si trovi nell’area vaporizzandolo e distruggendo ogni cosa, alberi, macchine ed edifici. Gli organi interni di chi si trova in questa area vengono distrutti prima di essere inceneriti. Chi, un po’ più lontano, rimane in vita resta talmente sotto shock per la potenza dell’esplosione che dal punto di vista psicologico non sarà mai più in grado di condurre una esistenza normale. (agg. di Paolo Vites)



E’ di almeno 36 terroristi dell’Isis il bilancio dei morti causati dalla super bomba Moab sganciata ieri dagli Stati Uniti in Afghanistan. A comunicarlo è stato, come riporta l’agenzia di stampa Il Velino, il portavoce del ministro della Difesa dell’Afghanistan ai media Usa. Secondo il portavoce nessun civile sarebbe stato ferito in seguito al lancio della super bomba Moab che ha distrutto tre tunnel sotterranei, armi e munizioni. Moab è l’acronimo di Massive Ordnance Air Blast Bomb: la super bomba GBU-43, come ricorda l’agenzia di stampa Adnkronos, è soprannominata ‘Mother of All Bombs’ ovvero la ‘Madre di tutte le bombe’. Ogni super bomba Moab costa 14 milioni di dollari: l’approvvigionamento di quattro di questi ordigni è stato commissionato nell’ottobre 2009 per un costo complessivo di 58,4 milioni di dollari. Si tratta di ordigni dal peso tale che non possono essere sganciati dai normali bombardieri ma mediante un carrello dentro la stiva di un MC-130 Combat Talon. Dopo essere sganciata la super bomba Moab scoppia un attimo prima di toccare il suolo attraverso due sensori che si trovano vicino alla punta: il raggio di scoppio è di circa 150 metri.



La super bomba è stata sganciata. Gli Stati Uniti hanno messo in atto il loro piano antiterrorismo, prendendo di mira un tunnel dell’ISIS che si trova in Afghanistan. Secondo le prime testimonianze, la fiammata della super bomba è stata seguita da una specie di terremoto, completando la missione del governo americano. Soddisfatto Donald Trump, che ha specificato di aver dato carta bianca ai militari per l’utilizzo dell’ordigno non nucleare. In un clima così teso, ci si chiede se la strategia di Trump non preveda anche una sorta di dimostrazione per la Corea del Nord, che rappresenta “un problema di cui ci occuperemo”. L’annuncio di Adam Stump riportato da La Repubblica, il portavoce del Pentagono, parla di una moab (massive ordinance air blast bomb) composta da 11 tonnellate di esplosivo, lanciata verso le 19, secondo il fuso orario afghano. Il punto colpito si trova nella provincia di Nangarhar, nel distretto di Aichin, che si trova nelle vicinanze del confine con il Pakistan. (aggiornamento di Morgan K. Barraco)



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La super bomba moab è stata sganciata di un punto strategico dell’ISIS, dove i militanti cercano di creare una roccaforte da diverso tempo. Si tratta della stessa area, inoltre, in cui la settimana scorsa è rimasto ucciso il 37enne Mark R. De Alencar, un sergente delle forze speciali americane. Un funzionario locale avrebbe inoltre riferito alla Bbc che la deflagrazione è stata avvertita anche nei due distretti al confine con quello di Achin ed ha ucciso diversi militanti dell’ISIS, fra cui anche il fratello di uno dei maggiori leader dei terroristi. I civili non dovrebbero essere stati colpiti, come ha confermato Sean Spicer, il portavoce della Casa Bianca, mentre il Comando degli Stati Uniti ha specificato che la missione rientra nel protocollo di sicurezza antiterrorismo stilato nel 2017 per quanto riguarda la repressione ISIS in terrirorio afghano. (aggiornamento di Morgan K. Barraco)