La morte di Tony Drago, militare 25enne in servizio presso il reggimento ‘Lancieri di Montebello’ di Roma, continua ad essere un mistero. Il prossimo 6 luglio ricorrerà il terzo anniversario di quello che, secondo l’Esercito e gli inquirenti fu un suicidio. Una tesi per nulla condivisa dalla famiglia anche alla luce dei numerosi elementi che portano a pensare ad un terribile omicidio. Un dubbio che si è andato consolidando soprattutto dopo aver appreso dei timori del giovane militare che, proprio pochi giorni prima del suo delitto, confidò di essere stato vittima di episodi di nonnismo. Ora le indagini sulla morte di Tony Drago sembrano aver subito un drastico rallentamento ed a scendere in campo con parole durissime, è stato l’avvocato Dario Riccioli, legale della famiglia della vittima. Ai microfoni del programma radiofonico La Storia Oscura su Radio Cusano Campus, il legale ha commentato: “La Procura si è impantanata, ma non si sa bene in cosa si è impantanata, visto che l’esito dell’incidente probatorio e le conclusioni a cui sono giunti sia i nostri periti che quelli del Gip di Roma, sono state assolutamente inequivocabili: Tony Drago è stato ucciso”. L’avvocato Riccioli ha quindi denunciato l’inaudita perdita di tempo al punto da credere che la richiesta di rinvio a giudizio a carico di 8 militari indagati sia “una pia illusione”. Ciò che ha giudicato ancora più grave, sarebbe la mancata iscrizione nel registro degli indagati a carico di ignoti per il reato di omicidio volontario.



Parole durissime quelle avanzate nelle passare ore dall’avvocato Riccioli, difensore della famiglia di Tony Drago. Dopo aver denunciato il rallentamento delle indagini, lo stesso legale è pronto a presentare istanza al Procuratore Generale presso il Tribunale di Roma di avocazione delle indagini preliminari per mancato esercizio dell’azione penale. Lo ha fatto sapere a Radio Cusano Campus, commentando: “La prossima settimana metterò in mora la Procura, chiedendo al Procuratore di determinarsi in ordine alle sorti delle indagini, o attraverso l’avviso di conclusione delle indagini, o attraverso la richiesta di archiviazione”. In quest’ultimo caso, infatti, la difesa della famiglia Drago potrebbe almeno presentare opposizione chiedendo al giudice di spingere il pm a formulare l’imputazione. Continuando su questa strada, sempre a detta dell’avvocato Riccioli, la morte di Tony Drago rischia di diventare “l’ennesimo ‘delitto di Stato’ irrisolto, lasciando impuniti i responsabili”. Con queste parole durissime giustifica il mancato approfondimento del caso, al fine di “evitare imbarazzi al Ministero della Difesa”.

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